Marocco, Tunisia e Turchia, i nuovi campioni del trasporto mediterraneo

Nel corso degli ultimi due anni, la crescita dei volumi e l’entità degli investimenti infrastrutturali riflettono il ruolo di Marocco e Tunisia non solo come mercati di destinazione, ma come hub logistici globali. Il Marocco continua a guidare la crescita regionale attraverso il complesso di Tanger Med. Secondo l’authority, nei primi nove mesi del 2025 lo scalo ha movimentato 118 milioni di tonnellate di merci, con un incremento del +14,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo dato segue un anno da record, chiuso con 142 milioni di tonnellate (+16,2% rispetto al 2023) e oltre 10,24 milioni di Teu (+18,8%). Il settore ro-ro rimane il pilastro dell’interscambio con l’Italia e la Spagna. Nel 2024 sono transitati 516.842 camion (+8,1%), spinti dall’esportazione di oltre 600.000 veicoli prodotti negli stabilimenti Renault e Stellantis. Per sostenere questa crescita, il Marocco ha accelerato gli investimenti nel nuovo porto Nador West Med, un progetto da 1,5 miliardi di dollari che entro il 2030 offrirà una capacità di 3,4 milioni di Teu, fungendo da alternativa complementare a Tanger Med per le rotte dello short sea.

morocco

La Tunisia, pur in un contesto economico più complesso, ha mostrato segnali di forte dinamismo nel settore merci. Nel terzo trimestre del 2025, i porti tunisini hanno movimentato 6,66 milioni di tonnellate, crescendo del +5,4%. Particolarmente brillante è il comparto dei container, che ha raggiunto 1,14 milioni di tonnellate con un balzo del +11% in termini di peso e del +14% in Teu (135.000 unità nel solo Q3), secondo l’Office de la Marine Marchande et des Ports. Il traffico ro-ro, sebbene abbia registrato una lieve flessione volumetrica del -6,1% nello stesso periodo (398.000 tonnellate), beneficia di nuovi investimenti nei collegamenti diretti. Un esempio chiave è il nuovo servizio settimanale avviato da Maersk, che connette i porti di Cagliari, Rades (Tunisi) e Tangeri, riducendo drasticamente i tempi di transito per i prodotti freschi e la componentistica industriale.

Le direttrici di traffico si stanno consolidando lungo l’asse Italia-Tunisia-Marocco, supportate da accordi bilaterali per l’autotrasporto. Nel giugno scorso Italia e Marocco hanno firmato un’intesa che prevede 5.000 nuove autorizzazioni per l’autotrasporto (tra ingressi a vuoto e agganciamenti misti), facilitando il flusso di semirimorchi sulle navi ro-ro. Gli investimenti tunisini si concentrano sull’ammodernamento dei porti di Rades (che ha visto crescere il traffico del +5,1% nel Q1 2025) e Sfax (+19,2%), con l’obiettivo di migliorare l’efficienza delle banchine e ridurre i tempi di attesa. Complessivamente, la capacità di attrazione del “nearshoring” nordafricano sta trasformando lo short sea shipping in una risorsa fondamentale per la stabilità dei prezzi e la velocità delle consegne nel bacino del Mediterraneo.

istanbul

La Turchia, nel frattempo, si è consolidata come connettore fondamentale del Mediterraneo, capitalizzando sulla sua posizione geografica tra Europa e Asia e sulla sua esclusione dalle normative ambientali Ets, che ha favorito il transhipment a scapito di alcuni scali europei. Nel 2025, il sistema portuale turco è entrato ufficialmente nella top 10 mondiale della marina mercantile, con una flotta di proprietà che ha raggiunto i 53,1 milioni di tonnellate di stazza lorda (Dwt). Il settore ro-ro e delle merci rotabili, vitale per lo short-sea con l’Italia, ha confermato il trend positivo. Nel 2024 il comparto ha movimentato 11,9 milioni di tonnellate (+5,5%), mentre nel primo semestre del 2025 la crescita è accelerata all’8,5% (circa 6,4 milioni di tonnellate). L’Italia si conferma il primo partner commerciale dei porti turchi, con un interscambio che nel 2024 ha sfiorato i 45 milioni di tonnellate complessive.

Leonardo Parigi