Mar Tirreno Settentrionale, Gariglio: “Livorno strategica per la logistica del Nord”

Il porto di Livorno si conferma tra i migliori scali italiani, in termini di performance. Con +11,8% di traffico container nei primi sei mesi del 2025, quali sono le prospettive per la fine dell’anno e per il 2026, considerando anche le difficoltà attuali tra dazi, instabilità politica internazionale e incertezze economiche?

“È indubbio che le tariffe americane, prima annunciate, poi sospese e poi introdotte definitivamente, hanno avuto ricadute dirette significative sui traffici del porto, che come sappiamo ha un rapporto commerciale privilegiato con gli Stati Uniti, cui è diretto il 40% dei container in esportazione. Va da sé che durante il periodo di sospensione dei dazi, tra il 2 aprile e il 9 luglio, si è verificata la corsa al front loading da parte degli importatori americani, con un impatto positivo sulla crescita della domanda di trasporto marittimo di merce anche dall’Italia. Hanno inoltre giovato al porto l’acquisizione di nuove linee di collegamento, a cominciare dal West Med Shuttle operato dall’alleanza Gemini, per terminare con l’US Gulf di Msc, che ha portato in dote allo scalo portuale ulteriori flussi di traffico. Al netto dei contraccolpi negativi derivanti dall’introduzione dei dazi americani sulle importazioni europee, si presuppone che il porto manterrà anche per il secondo semestre un simile trend di crescita. Importanti, invece, i rendimenti fatti registrare nel settore del project cargo, che tra gennaio e settembre è cresciuto del 12% su base annuale, un segnale incoraggiante per un porto che ha una vocazione multipurpose”.

porto di livorno

Restando su Livorno, il Prefetto Dionisi è stato nominato Commissario per Darsena Europa. Quali sono le tempistiche per il progetto e i prossimi avanzamenti in programma per la piattaforma? 

“Ad oggi sono stati realizzati i primi 450 metri di molo foraneo che andranno a delimitare una nuova vasca di colmata da 15 ettari destinata ad ospitare il materiale risultante dalle attività di imbasamento delle nuove scogliere e che in futuro verrà consolidata per consentire l’atterraggio sia della rete ferroviaria che della futura FIPILI, la Strada di Grande Comunicazione (Sgc) in Toscana che collega le città di Firenze, Pisa e Livorno. Si tratta di interventi di cantiere ante-operam avviati mentre sono ancora in corso le attività di monitoraggio ambientale. Il pacchetto intero di questi monitoraggi verrà presentato al Ministero dell’Ambiente a marzo del 2026 per il via libera definivo. Mentre proseguono i lavori a mare, il Rti formato da Società Italiana Dragaggi, Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Sales e Fincosit, si sta portando avanti con il consolidamento della prima vasca di colmata, opera realizzata nel 2014 e oggi interamente livellata. Le ruspe sono a lavoro per inserire i dreni nel terreno, da cui uscirà l’acqua residua una volta che sopra di esso sarà stato posato il materiale di precarica. Ad oggi sono stati compattati primi 80 mila mq su una superficie complessiva di circa 37 ettari. L’obiettivo è di completare tutto il consolidamento a giugno del 2027. Il lavoro ci consentirà di avere un piano finito dove il futuro concessionario potrà realizzare la pavimentazione e i piazzali operativi”.

Crescono anche le crociere, con un ottobre che registra numeri record. Quanto pensate possa crescere ulteriormente il settore, integrandosi con un trasporto stradale e ferroviario più efficiente che punta verso il centro della Toscana? 

“Guardi, gli ultimi dati a disposizione dell’Ente portuale indicano come tra gennaio e settembre siano transitati dalle banchine livornesi 629.000 crocieristi, mentre a Piombino e Portoferraio sono stati rispettivamente 17.180 e 19.171. Sono numeri tutto sommato significativi, che indicano l’ampiezza dei margini di crescita del settore in un territorio come il nostro, che ha una vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica. Le sfide da vincere per il futuro sono quelle di dotare il porto di Livorno di una rinnovata capacità di programmazione infrastrutturale finalizzata allo sviluppo del sistema crocieristico. D’altra parte la forza di un porto non risiede soltanto nell’attrazione dei grandi numeri ma nella sua capacità di riuscire a coniugare lo sviluppo economico del territorio con quelle di potenziamento dell’accoglienza offerta sottobordo ai crocieristi, e quelle di miglioramento del decoro urbano nelle aree portuali, nonché di efficientamento della mobilità portuale e dei collegamenti dal porto. Lo stesso ragionamento può essere fatto per Piombino e i porti elbani,  per i quali le priorità principali sono da identificare nella crescita nel numero di compagnie e crocieristi accolti, nel consolidamento dei nuovi numeri di traffico raggiunti e dei rapporti con gli armatori, e nella differenziazione dell’offerta turistica locale e delle escursioni proposte nel territorio”.

La nuova riforma portuale è ai blocchi di partenza. Un parere complessivo del Presidente. 

“Qualunque parere sulla riforma portuale oggi in preparazione appare prematuro, dal momento che devono essere pienamente studiate e comprese le non poche implicazioni derivanti dalla nascita di un nuovo soggetto, che di fatto diventerebbe concessionario della realizzazione di opere portuali e di interventi di manutenzione straordinaria. Personalmente ho sempre ritenuto che fosse necessario un coordinamento centrale dell’azione delle singole AdSP, sul modello della spagnola Puertos del Estado, senza però deprimere l’autonomia operativa delle singole Autorità. Quando avremo un testo ufficiale, potremo studiarlo e fare le necessarie valutazioni”.

byd

Tante le toccate di navi car-carrier nello scalo labronico, e gli arrivi di BYD ad esempio rappresentano una linea diretta con i mercati asiatici. Sono necessari nuovi spazi o pensate che il mercato automotive sia destinato a mantenersi su questi numeri?

“La recente acquisizione di nuovi traffici con la BYD evidenzia il ruolo strategico del porto di Livorno nel traffico dei veicoli nuovi. Segmento di mercato dalle enormi potenzialità di crescita, che merita di avere nel porto di Livorno strutture e spazi adeguati. Da questo punto di vista, non possiamo non far osservare come la realizzazione della Darsena Europa risponda anche all’esigenza di liberare gli spazi operativi del porto attuale, i cui usi potranno essere ottimizzati a seconda delle esigenze di mercato contingenti. Va da se che nelle more della costruzione del futuro terminal container, andranno sicuramente affinate le valutazioni a suo tempo confluite nel Piano Regolatore Portuale, nell’ambito di una discussione che coinvolgerà al massimo grado tutto il cluster portuale”.

Leonardo Parigi