Crociere, un business da difendere. Ma deve diventare più sostenibile

di Teodoro Chiarelli

L’ultimo grido d’allarme lo ha lanciato Stefano Pessina, all’assemblea degli agenti marittimi. “Attenti a non criminalizzare le crociere“, ha detto il presidente di Federagenti. In effetti la  vulgata che sta prendendo piede è che le crociere sono diventate un danno per territori e città d’arte perché inondano le citta di masse di turisti in blocco creando disagi e compromettendo la vivibilità dei luoghi. Le grandi navi bianche come nuovi nemici dell’ambiente e quindi bersaglio di crociate ambientaliste. Ora, è vero che riversare contemporaneamente migliaia di passeggeri ciabattanti in realtà fragili e di ridotte dimensioni come Portofino, Costiera Amalfitana, Capri, o in città già congestionate da un turismo invadente mordi e fuggi come Venezia, è ormai insostenibile. Ma puntando su una programmazione efficiente del turismo sarebbe possibile ottenere risultati soddisfacenti per tutti. 

Assagenti propone di mettere insieme una calendarizzazione intelligente degli accosti condivisa fra porti, agenti e compagnie; misure per evitare sovraccarichi nei picchi stagionali; differenziazione degli itinerari turistici progettata congiuntamente; valorizzazione dei porti minori; destinazioni alternative per le escursioni; valorizzazione delle risorse locali; armonizzazione delle regole portuali; applicazione delle procedure Esg per la sostenibilità. Insomma, bisogna evitare di buttare il bimbo con i panni sporchi.

I numeri, come sempre, valgono più di tanti discorsi. Il settore crea un posto di lavoro ogni 20 crocieristi trasportati. Le crociere realizzano un fatturato di 168 miliardi di dollari nel mondo, di cui 55 in Europa e 15 in Italia. In Europa questo significa 400 mila posti di lavoro, in Italia 100 mila. Il 97% delle  navi da crociera del mondo è costruito in Europa, più della metà in Italia. Entro il 2036 le compagnie investiranno 57 miliardi di dollari sui cantieri navali europei (4,75 miliardi l’anno).

 La lunga filiera della crocieristica crea valore per le aziende locali e le comunità costiere. Le crociere sono una risorsa turistica importante per il Paese, uno strumento di promozione del sistema Italia. Una risorsa che va però maneggiata con cura e gestita nell’interesse generale. Che significa non calpestare i diritti dei territori e dei loro abitanti.