Un 2024 chiuso in crescita, con un risultato di 90 milioni di dollari di ricavi, e un 2025 che presenta già ottimi risultati. “Gli uffici esteri del network in Turchia, a Singapore, Londra, Norvegia e in altri paesi, confermano questo trend di crescita”, sottolinea Raffaello Esposito, direttore dell’ufficio di Napoli del Gruppo Cambiaso Risso, nato a Genova nel 1946. Un network di 18 uffici, da Oslo a Giacarta, che occupa 450 persone e che comprende i servizi di brokeraggio assicurativo, noleggio e compravendita, agenzia marittima e logistica. “Il momento stagionale di giugno-luglio è molto intenso, sia per quanto riguarda le nostre attività di assistenza, sia per la consulenza. Il settore del trasporto passeggeri non riguarda solamente il mondo delle navi da crociera, o dei grandi traghetti per il trasporto ro-pax. Il nostro ufficio, ad esempio, serve da molto tempo il settore dei piccoli traghetti da trasporto locale e regionale, che necessitano di attenzione particolare proprio perché compongono un mosaico economico estremamente particolare“.

L’economia internazionale continua a crescere nel settore finanziario, eppure i dati nazionali ed europei fotografano anche una sostanziale incertezza, tra la spada di Damocle dei dazi statunitensi e i continui e sempre più accesi conflitti internazionali. “Al momento non vediamo motivi di preoccupazione economica”, prosegue Esposito. “Siamo molto fiduciosi che la stagione prosegua nel solco dei risultati già positivi dello scorso anno, magari andando anche a migliorare. Sul segmento del trasporto passeggeri di unità considerate “piccole”, poi, va considerata l’enorme quota di turisti e visitatori che affollano il Golfo di Napoli nella stagione estiva. Pensiamo a tutti i collegamenti con le isole minori, ad esempio. Ischia, Procida, Capri, ma anche Ponza, l’Elba e gli arcipelaghi della Sicilia. Sono realtà turistiche, economiche e sociali molto importanti, che spesso però vengono tralasciate nel calcolo complessivo del turismo, più concentrato su navi di tonnellaggio superiore e su rotte più lunghe. In questo caso, invece, parliamo di aliscafi o unità anche più piccole, che però possono trasportare anche 300, 400 o 500 persone a tratta, e che necessitano quindi di un supporto assicurativo molto preciso”.
Tema di grande importanza anche per ciò che riguarda la sicurezza della navigazione in queste aree. “Il lavoro di controllo e monitoraggio che porta avanti la Capitaneria di Porto è fondamentale, anche perché ogni giorno, in estate, escono magari 70 o 80 natanti con una famiglia a bordo in un’area come quella di Napoli. Se inseriamo nello stesso specchio d’acqua i traghetti per le isole, il chartering di yacht, i maxi yacht privati e altre unità da diporto, il rischio di incidenti aumenta notevolmente. E anche per questo motivo lavoriamo durante la stagione invernale anche insieme al Propellers Club locale sulla promozione di convegni, eventi e conferenze dedicate alla sicurezza della navigazione e sulle regole della marineria”.
“Sul piano economico, si registra un certo fermento nel comparto passeggeri e nei servizi turistici collegati, con segnali concreti di programmazione anticipata: l’arrivo di nuove navi è stato pianificato con almeno un anno di anticipo, e si osserva un’attività significativa sul fronte della compravendita e del riassetto della flotta. Questo movimento coinvolge in particolare gli operatori con maggiore capacità finanziaria e visione strategica a lungo termine. Un lieve rallentamento potrebbe manifestarsi verso la fine della stagione. A Napoli, il nostro ufficio commerciale è particolarmente attivo. Stiamo inoltre contribuendo alla pianificazione delle attività logistiche legate all’organizzazione della America’s Cup, per la quale metteremo a disposizione l’area di Bagnoli come nodo strategico.

Come membri delle principali associazioni di categoria, manteniamo un ruolo attivo nel rappresentare il settore e offrire un supporto consulenziale qualificato. Tra i progetti in fase di valutazione nella zona partenopea, segnaliamo anche la possibile realizzazione di un Museo del Mare nell’area portuale del Molo Beverello, pensato anche per essere fruibile da passeggeri in transito, come forma di valorizzazione culturale e turistica del porto. Una soluzione che ci vedrebbe sicuramente ben felici, perché del mondo del mare si parli e si racconti sempre più, con un occhio al passato e uno sul futuro”.
Leonardo Parigi