Dati, numeri e sensori. Se una volta erano le stelle a guidare la rotte delle navi, oggi sono questi i punti focali su cui si basa buona parte della navigazione, anche per ciò che riguarda il settore passeggeri. La transizione digitale in corso, di cui vediamo probabilmente solo una piccola percentuale di ciò che verrà, ha iniziato già da tempo a farsi largo nel settore marittimo, sia esso commerciale o declinato per le navi da crociera o i traghetti. Poco importa, perché la consuetudine di farsi aiutare e supportare dalla tecnologia è una scelta ormai naturale da parte dell’armamento, e non solo. “GNV è stato il primo cliente di RINA in questo ambito”, racconta Alessandro Pescetto, Marine Digital and Class Solutions Operations Director del colosso delle certificazioni con sede a Genova. “La domanda che dobbiamo porci, prima di tutto, riguarda gli obiettivi che vogliamo perseguire. Oggi abbiamo a disposizione una grande varietà di strumenti tecnici che ci consentono di operare con maggiore sicurezza, anche nell’ambito marittimo, e che ci danno un’enorme mole di dati.
Dati che possiamo poi utilizzare per migliorare, per capire cosa non sia efficiente e dove si possa trovare un margine per consumare meno. E molto altro ancora”. SERTICA è una suite completa di soluzioni digitali progettata per rivoluzionare il modo in cui le compagnie di navigazione gestiscono le loro operazioni, garantendo efficienza, automazione e prestazioni di alto livello. Installato su oltre 2000 navi in tutto il mondo, è ormai uno strumento fondamentale per la gestione della flotta nell’industria navale.

“L’impianto di SERTICA prevede che a bordo ci siano sia la parte hardware, sia quella software. Con un server dedicato e collegato a tutti i sensori installati sulle diverse aree della nave, possiamo conoscere in tempo reale ogni singolo aspetto della navigazione. Tra questi, ad esempio, la potenza dei motori, il giro dell’elica, l’andatura e l’equilibrio. Non sono dati “freddi”, perché già dal 2013 abbiamo iniziato a lavorare con GNV per avere informazioni precise, che oggi compongono uno storico integrato e che – basandosi sul machine learning – sono indispensabili proprio perché sono “attive”. Rispondono, cioè, a ogni singola curiosità e richiesta di informazioni sia da parte dell’equipaggio, sia dalle sale di controllo che si trovano a terra”, prosegue Pescetto.
E se alcune aziende hanno installato fino a 4000 segnali in contemporanea, con cui è possibile conoscere qualsiasi aspetto della navigazione, della struttura tecnica e dell’impiantistica di bordo, è possibile concentrarsi sullo scambio di informazioni anche per ciò che riguarda l’aspetto ambientale. “Gli scrubber infatti possono essere anch’essi interfacciati sulla dashboard, e quindi posso conoscere in tempo reale lo stato di attivazione degli impianti, sapere se sto consumando troppo o se non sono efficiente in termini di velocità di navigazione. Addirittura, posso inserire degli “alert” a mia scelta per far sì che sia la plancia, sia i controllori, vedano in tempo reale se una unità stia valicando un’area in cui sia necessario rallentare i motori, ad esempio. Così facendo, posso gestire anche situazioni di pericolo”.

Il caso risponde inevitabilmente ad aree portuali come quelle degli scali italiani, dove – al netto delle normative vigenti e dei controlli in atto – è facile che i traffici di diversa natura si sovrappongano in determinati spazi ristretti. “SERTICA Performance acquisisce i dati in maniera automatica dalla nave e aiuta a garantire operazioni sicure”, anche perché la riduzione dei costi di manutenzione, grazie alla sensoristica di bordo, prevede che lo scambio di dati possa essere aperto e trasparente anche verso terzi. “La trasparenza è necessaria per affrontare questi temi, soprattutto quelli che afferiscono alla sfera ambientale. Le normative internazionali, e soprattutto le nuove regolamentazioni europee in materia, riferiscono che l’allaccio in banchina al “Cold-Ironing” (L’allaccio alla rete elettrica, ndr) debba essere obbligatorio entro il decennio, su certe tipologie di flotte. Ma già oggi il mercato è in grado di essere più sostenibile, grazie all’impegno di diversi armatori che guardano con molto favore alle opportunità tecnologiche che ben si sposano con la sostenibilità. Detto questo, i dati che possono essere raccolti dal sistema SERTICA rappresentano anche un volano di ipotesi che possano intersecarsi con quelli meteomarini e di sicurezza degli enti preposti, e che possano essere anche utili in un’ottica più larga sul contenimento dei costi, oltre che di maggiore efficienza. Oggi, disponendo di una grande quantità di dati calibrati e precisi, possiamo andare a soddisfare tutte le richieste sia del privato, sia dell’ente che regolamenta la navigazione o la sicurezza portuale. Il beneficio è quindi assoluto”.

“Dal 2016 usiamo sistemi integrati di machine learning per avere un quadro completo dei modelli, non soltanto della nave, ma anche di ciò che avviene durante una certa stagione su una certa rotta, potendo quindi prevedere un ampio ventaglio di opzioni. Non buttiamo però via i principi dell’architettura navale, anzi. L’idea di mettere a sistema l’intera gamma di dati e di conoscenza i porta, grazie a SERTICA, a poter prendere in considerazione opportunità e margini per migliorare”.
Leonardo Parigi