Il porto della Spezia si distingue da tempo per essere uno dei porti in Italia più performanti sul lato del trasporto ferroviario e intermodale, raggiungendo nel primo semestre del 2024 la quota del 34,1% sui volumi container movimentati al netto del trasbordo. Questo nonostante i lavori in corso di ammodernamento dei binari nel porto, e l’inibizione di alcuni binari viste le importanti opere a mare in fase di realizzazione. Nei primi sei mesi dell’anno sono state trasportate via ferrovia 1.523.917 tonnellate di merce containerizzata (+6,8%), pari a oltre 154mila Teus movimentati (+6,8%).
Il comprensorio ferroviario portuale della Spezia, che comprende anche il retroporto di Santo Stefano Magra, può contare connessioni ferroviarie giornaliere con i principali interporti del nord Italia, come Melzo, Padova, Verona, Milano, Modena, Rivalta Scrivia, Rubiera, Reggio Emilia. Da alcuni di questi interporti sono possibili rilanci verso il nord Europa, principalmente lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo, andando quindi a raggiungere le principali aree di Germania, Svizzera e Austria, ma arrivando potenzialmente anche all’Olanda e al Belgio.
L’AdSP del Mar Ligure Orientale ha portato avanti un importante investimento con il potenziamento del retroporto di Santo Stefano Magra, inserito peraltro nella rete Core Ten-T, per compensare la parziale indisponibilità di binari in area portuale. Oltre al ripristino di un fascio di binari precedentemente adibito a sosta carri, l’AdSP ha indetto una gara per il Servizio di Interesse Economico Generale di “Navettamento” via camion di container tra il porto della Spezia e il retroporto di Santo Stefano Magra (e viceversa), al fine di mitigare l’impatto della riduzione di capacità in porto.
Il retroporto e i nuovi investimenti
I numeri sono assolutamente rilevanti, dato che da metà giugno a fine settembre 2024, ben 265 treni sono stati lavorati sui nuovi binari messi a disposizione. La quota di treni attestati a Santo Stefano Magra è salita dal 12% al 25% del totale dei treni del comprensorio ferroviario, a dimostrazione che degli investimenti mirati su infrastrutture esistenti possano accrescere la competitività del terminal. Partendo da questa esperienza, oltre alla prossima ripresa dei lavori di potenziamento della stazione merci di La Spezia Marittima, finanziati peraltro anche tramite i fondi europei Connecting Europe Facility, è auspicabile che anche altre infrastrutture retroportuali, sia per quel che riguarda il porto della Spezia che per quello di Marina di Carrara, possano essere potenziate ai fini di incrementare la capacità complessiva dei porti di competenza dell’AdSP del Mar Ligure Orientale.
Tale potenziamento può essere sostenibile non solo attraverso investimenti in infrastrutture fisiche, ma anche digitali. Oltre all’esperienza ormai consolidata dei fast corridor e della digitalizzazione di alcune procedure di scambio documentale per la composizione dei treni e per l’autorizzazione all’uscita dal porto, i porti della Spezia e di Marina di Carrara sono in procinto di sperimentare nuovi strumenti digitali nell’ambito del trasporto merci.
Dopo la partecipazione al progetto CEF I-RAIL, che ha sperimentato alcuni strumenti compatibili con gli standard TAF TSI, il porto della Spezia si prepara a sperimentare, primo in Italia, l’utilizzo dell’e-CMR. Inoltre, nell’ambito del programma PNRR dedicato alla digitalizzazione dei Port Community Systems, verranno implementate nuove funzionalità sulle proprie infrastrutture telematiche, le quali aiuteranno tutti gli operatori coinvolti ad efficientare sempre di più le operazioni di manovra da e per i porti della Spezia e di Marina di Carrara.