Il colore verde è da sempre nel logo di Circle, ma non è solo una questione cromatica. E se oggi la tematica green è al primo posto nelle agende politiche ed economiche mondiali, puntare decisamente sul digitale nel settore logistico, dodici anni fa, è stato sicuramente un punto di visione lungimirante. “Il nostro punto focale è sempre stato il trasporto, legato all’intermodalità, con soluzioni verticali che toccano porti, interporti, aeroporti e terminal intermodali”, racconta Luca Abatello, fondatore e presidente di Circle Group.
“Ci siamo evoluti e siamo cresciuti tanto, in questi anni, mantenendo però sempre fermi i punti fondamentali che ci caratterizzano. Su tutti, la dematerializzazione, l’automazione e la digitalizzazione delle procedure, caposaldo nell’ottica multimodale e intermodale”. “Il mondo del trasporto ferroviario è in profonda trasformazione e revisione, sia per quanto riguarda le reti fisiche e infrastrutturali – e lo vediamo con i tanti cantieri legati al Pnrr sul territorio italiano, sia per ciò che concerne la digitalizzazione dei processi e delle procedure. Entro la fine del 2024 vedremo completato il pilota di E-Bridge, progetto europeo finanziato, insieme a Renew4Ge, per circa 9 milioni di euro, nell’ambito del programma CEF per il potenziamento dell’ultimo miglio di accesso ai porti del sistema. Il progetto, inquadrato nel più ampio potenziamento del gateway di Genova, è solo uno dei tanti sviluppi che abbiamo seguito insieme ai principali enti locali, nazionali ed europei, e rappresenta uno dei punti centrali delle nostre attività. Sono 12 i porti italiani con cui Circle Group sta lavorando, fra cui tutti quelli con importanti quote di traffico merci ferroviario, che sono interlocutori importanti con cui stiamo collaborando da tempo per seguire nel dettaglio la dematerializzazione delle procedure, aumentando efficienza, sostenibilità e trasparenza dei processi e dei documenti”.
L’evoluzione normativa internazionale
Un tema che si inserisce anche nell’evoluzione normativa internazionale, che lo scorso 26 settembre ha visto l’entrata in vigore dell’e-CMR, la lettera di vettura elettronica. “Attraverso la piattaforma di ACCUDIRE, start-up innovativa proprietaria della prima piattaforma mediterranea a offrire servizi di digitalizzazione dell’export con ausilio di tecnologia blockchain, abbiamo sviluppato un servizio che garantisce la prova di avvenuta esportazione a destino con assoluta trasparenza, sicurezza dei dati e semplicità di accesso. Un cambio di passo importante per il sistema dei trasporti europeo in ambito ferroviario, che dà nuovo impulso al settore intero facilitandone lo scambio sicuro di informazioni.
La nostra soluzione è chiaramente anche compliant con il regolamento eIDAS, che facilita le transazioni transfrontaliere e l’autenticazione digitale. E quindi è già utilizzabile in 39 Stati, sia intra sia extra Ue”, continua Abatello. “Investiamo molto in questa direzione anche perché questo documento dematerializzato funge da prova di avvenuta consegna, avvenuta esportazione, ha valenza fiscale, e accelera il ciclo di fatturazione in maniera diretta”. Ovvero: appena l’azienda riceve la notifica di avvenuta consegna digitalmente, può procedere con la fatturazione, accelerando di molto il processo complessivo di import/export dei prodotti.
“Un cambio di paradigma totale, che unisce anche l’applicazione del Regolamento e-FTI 1056/2020, entrato in vigore il 21 Agosto di quest’anno, a cui seguiranno i correlati Implemented e Delegated Act, secondo cui gli stati membri dell’Unione Europea dovranno ricevere le informazioni sul trasporto in un formato elettronico armonizzato. Per chiudere il cerchio in maniera completa, stiamo collaborando insieme a MIT e RAM per avere una soluzione declinabile con standard di interoperabilità che possa leggere e scambiare tutte le informazioni in questione in maniera chiara, sicura e trasparente. Una soluzione bottom-up federativa, che integri le varie realtà e non costruisce quindi nuove strutture complesse. A questo punto, l’industria può riprendere le redini complete della sua catena logistica, tenendo sotto controllo ogni singolo aspetto della produzione e del trasporto”.
La visione europea
Servizi federativi da sempre al centro delle attività di sviluppo di Circle Group, che ha però anche un’anima puramente europea e sostenibile. “Da sempre, lavoriamo sull’anticipazione normativa”, sottolinea Alexio Picco, managing director di Circle Group e a campo della BU European Affair Consultancy. “Da molti anni siamo consulenti della DG MOVE e di altre istituzioni europee per la digitalizzazione dei processi, anche come supporto alla regolamentazione delle nuove procedure. Se prendiamo il caso dell’automazione, ad esempio, pensiamo a treni e locomotori autonomi, ma dobbiamo anche considerare il “Digital Automatic Coupling”, e cioè l’accoppiamento e disaccoppiamento automatico dei vagoni e del materiale rotabile di un treno merci.
Procedura sia fisica sia digitale, il DAC è un salto di qualità fondamentale e necessario per aumentare l’efficienza, la velocità e la trasparenza del trasporto merci su rotaia. Oppure pensiamo ai big data, sull’utilizzo avanzato dell’intelligenza artificiale, per la previsione dell’aumento del traffico e sull’ottimizzazione delle linee di viaggio. Potrei continuare con il Digital Twin e l’Internet of Things Sono temi su cui investiamo e lavoriamo da sempre, e negli ultimi anni vediamo anche, e finalmente, un’applicazione pratica sostenuta dalle normative comunitarie in questo senso. L’uso di queste tecnologie è ancora limitato, ma è cruciale per migliorare l’efficienza gestionale dell’intera catena logistica”.
Impossibile non pensare immediatamente alla sicurezza, sia cyber sia fisica. Negli ultimi mesi abbiamo visto come un errore umano, un guasto meccanico o un attacco cyber siano stati in grado di bloccare intere porzioni di traffico ferroviario in Italia, Francia o Germania. Come possiamo mettere tutta la rete al sicuro? “È un tema centrale, su cui vanno fatti importanti investimenti. Ma è anche un discorso trasversale, perché l’interoperabilità si sta muovendo verso i data space, ovvero ambienti digitali che potranno vedere uno scambio di dati (e una compravendita diretta di essi) che devono essere sicuri e garantiti. Sistemi che già oggi esistono e che possiamo certificare, per cui serve solo un’armonizzazione dei sistemi e degli standard”.
Circle Group ha recentemente pubblicato un ambizioso piano industriale che traguarda il 2027-2028, segnando un valore di produzione di Gruppo (includendo quindi le varie realtà controllate Info.era, NEXTFreight, NEXT Customs, Log@Sea, Magellan Circle Italy e Cargo Start) che ha raggiunto i 13,2 milioni di euro a fine 2023. Due nuovi dossier potrebbero presto essere presentati, ed entro il 2028 l’azienda mira a espandersi ulteriormente per ottenere in portafoglio un 50% di mercato estero, dal 30% attuale. “Abbiamo in firma ben 6 progetti europei, di cui due attinenti al mondo ferroviario”, rimarca Picco. “A inizio 2025 saranno quindi una ventina quelli su cui lavoreremo in contemporanea, mirando come sempre a potenziare i nostri pilastri: green & energy transition, soluzioni federative, digitalizzazione, anticipazione normativa e tecnologie innovative”.
Leonardo Parigi