Navi sempre più grandi, sempre più capienti e sempre più innovative. Con un’esperienza di bordo che spesso supera in offerta ciò che si può trovare a terra, nei pur tanti itinerari promossi dalle varie compagnie. Il settore cruise, colpito più di tanti altri dalla pandemia, ha saputo ripensarsi, e godere anche di una ripresa sostenuta e robusta, oltre le più rosee aspettative. Secondo le previsioni di Oxford Economics, si prevede che la capacità globale dei passeggeri delle crociere supererà il picco pre-pandemia del 18% nel 2024, andando anche a soddisfare le preferenze dei consumatori per esperienze più personalizzate.
“Le caratteristiche della crociera, inclusa la durata e i pernottamenti intermedi, variano a seconda della regione”, analizza lo studio. “Ciò è influenzato dalle differenze sottostanti negli itinerari e dalle preferenze dei clienti. Il coinvolgimento con i porti di imbarco e di partenza è una parte fondamentale dell’esperienza di crociera, soprattutto data l’importanza delle crociere di andata e ritorno”. E il ritorno economico, a livello globale, è sempre più importante. Secondo Statista, infatti, il 2019 aveva fatto registrare 8,27 miliardi di dollari di fatturato per l’intero comparto delle crociere, bloccato poi nel 2020 e 2021. Quest’anno si tornerà a quota 8,21 miliardi, per poi salire a 8,3 miliardi nel 2025 e a 8,5 miliardi nel 2026, con una crescita progressiva anche sostenuta dalle nuove unità ora in cantiere.
Quasi 100.000 posti letto in più in 4 anni
Secondo le stime del settore, inoltre, l’industria delle crociere generava ben 57,6 miliardi di euro per le economie dell’Unione Europea nel 2019, sostenendo oltre 400.000 posti di lavoro. Nel 2023 il turismo delle crociere ha raggiunto il 107% dei livelli pre-pandemici, con 31,7 milioni di passeggeri trasportati, mentre quest’anno si prevede che saliranno a bordo delle navi oltre 35,7 milioni di persone, mettendo nel mirino la possibilità di passare dagli attuali 670.000 posti letto agli oltre 745.000 nel 2028. Un mondo in viaggio, che tra l’altro diversifica le aree di interesse, le esperienze di bordo, ma anche il valore economico che è in grado di sostenere. Ovvero: il turismo delle crociere anche d’élite sarà sempre più presente, ma anche più giovane e diversificato per aree geografiche. Ogni anno, la flotta diventa più efficiente, poiché le compagnie di crociera investono in tecnologie di propulsione con capacità di conversione per futuri carburanti alternativi e utilizzano una gamma di tecnologie e innovazioni per portare avanti le loro iniziative di sostenibilità.
Clia, l’associazione di categoria a livello globale, all’interno del suo documento “Strategic Agenda for the European Cruise Industry 2024 – 2029” afferma: “I cantieri navali europei sono vitali per il settore delle crociere e viceversa, poiché la stragrande maggioranza delle navi da crociera d’alto mare sono costruite in questi cantieri, utilizzando tecnologie altamente sofisticate e innovative. Il mantenimento della proprietà e del controllo europei di questi cantieri navali in Europa è un modo per rafforzare la competitività e la resilienza europea”.
E sottolinea: “Il piano industriale Green Deal e la proposta di Net-Zero Industry Act hanno proposto misure ambiziose per rafforzare la resilienza dell’Europa tramite i combustibili alternativi, promuovendo la produzione di tecnologie verdi, i trasporti verdi, una transizione giusta e il commercio aperto. L’industria delle crociere, come parte del settore marittimo, è fondamentale in questo senso poiché contribuiamo alla catena del valore attraverso l’innovazione nelle tecnologie dei combustibili alternativi “Made in Europe”, contribuendo così anche alla sicurezza della catena di approvvigionamento marittima europea”. Un’industria quindi in piena salute, che si presenta alla nuova stagione ricca di offerte commerciali e industriali, e che ha davanti a sé importanti sfide. Economiche, in primis, ma anche in termini di costruzione e innovazione.
Leonardo Parigi