Carburante per le vacanze, l’esperienza di Bunkeroil per il settore cruise

“La nostra società si è sempre occupata di compravendita di carburanti navali e di lubrificanti, e quindi abbiamo un’esperienza verticale in questo settore. Siamo partiti dal porto di Livorno, ma nel corso degli anni ci siamo espansi anche su altre realtà come Genova, dove oggi siamo importanti operatori di bunker, e possiamo guardare al futuro con diverse idee di sviluppo”. Marco Penco, Bunker Trader di Bunkeroil, sintetizza così tanti anni di lavoro della società livornese, operativa dal 1980 nello scalo toscano, dove possiede anche spazi di stoccaggio dei prodotti, in partnership con il Gruppo D’Alesio, con la società Dalmare, proprietaria delle bettoline e dei depositi costieri. “I nostri porti di riferimento sono Livorno, Piombino e La Spezia, e abbiamo fatto dell’alto Tirreno il nostro spazio principale di crescita”, racconta ancora Penco.

Molti dei traghetti del porto di Genova vengono riforniti dal nostro bunker, e questo ci fa sentire anche parte delle vacanze delle tante migliaia di persone che quest’estate saliranno a bordo delle navi in partenza. Ma ovviamente sappiamo bene quale sia l’importanza di questo settore anche per l’economia italiana, che grazie alle “Autostrade del mare” ha saputo dare al Ro-Ro uno sviluppo più sostenibile ed efficace al traffico marittimo italiano”. In questi anni anche il tema dei carburanti sta vivendo un momento di transizione, in nome di una maggiore sostenibilità e per traguardare l’orizzonte del 2050 per avere un settore marittimo con il minimo assoluto di impatto ambientale.

Per mantenere la nostra attività florida e per vederla crescere anche nei termini di un minore impatto, lavoriamo già per avere una grande disponibillità di biofuel, perché la richiesta di questa tipologia di carburante si fa sempre più pressante da parte degli armatori, principalmente sul segmento dei traghetti. Sono prodotti che necessitano di accorgimenti particolari nei depositi costieri e nelle bettoline”.

Oltre il biofuel, verso le emissioni zero

Il Mediterraneo vedrà una profonda trasformazione anche il prossimo anno, quando diventerà area Seca, con la conseguente richiesta di avere unità marittime che utilizzino carburante con un limite di zolfo non superiore allo 0,1%, rispetto allo 0,5% attuale. “Per questo ci stiamo già muovendo con diversi produttori, mentre altri carburanti come gli e-Fuels serviranno in una fase successiva. Al momento non è ancora chiara la tendenza internazionale sul prodotto di riferimento, per quanto probabilmente avremo un ventaglio di opzioni in base alla tipologia di unità in mare. Ma chiaramente non si potranno avere a disposizione tutti i carburanti di cui si parla in tutti i porti, in maniera economica e pratica. Sarebbe insostenibile e illogico. Dal metanolo all’ammoniaca, alcuni carburanti saranno prevalentemente ready-to-go, e quindi utillizzabili con gli impianti attuali o precisi per le nuove unità oggi in cantiere in tutto il mondo, mentre altri avranno bisogno della costruzione di linee ad hoc. Il gas naturale liquefatto (LNG, ndr) è il prodotto che richiede la logistica più complicata, e infatti non avrà un lungo periodo di utilizzo”.

I team di Bunkeroil, specializzati proprio nella fornitura di carburante ai traghetti, sono in grado di rispondere alle necessità di manutenzione e di approvvigionamento, anche per evitare errori e problemi, difficili poi da risolvere quando inizia la stagione estiva. “Verso Ferragosto inizierà lo shortage del carburante, perché le navi raddoppiano le corse e si creano quindi dei colli di bottiglia. Ma sappiamo gestire tutte le evenienze del caso, proprio grazie alla lunga esperienza in questo campo”.

Leonardo Parigi