Quanto è cambiata la formazione nel settore marittimo negli ultimi anni, e come può andare oltre l’esistente, per tornare a essere un mondo professionale di grande interesse? “La formazione è diventato un tema fondamentale, dopo essere stata a lungo considerata solo un peso”, risponde Antonio Cecere Palazzo, Chief Crew Officer di GNV, già comandante di nave per molti anni. “È un asset strategico per la nostra azienda, che vuole essere competitiva sul mercato, anche perché è una realtà in continua evoluzione. Siamo proiettati verso il futuro, perché oggi gestiamo una flotta di 25 navi, mentre solo nel 2019 erano 16. La capacità quindi è cresciuta molto, e sono pronte a entrare in servizio effettivo altre 4 unità. Chiaro quindi che servano nuove figure in tutta la società, e non soltanto per colmare il vuoto di quantità.
Un processo di rinnovamento della flotta, ma non solo. “È impressionante la velocità di trasformazione dell’azienda, grazie alla spinta dell’armatore, che ha impresso un nuovo paradigma a tutta GNV”, conferma Marco Rapetto, Chief HR Officer. “Per fare un esempio pratico, l’azienda ha moltiplicato per cinque la quota di investimenti in tecnologia, nell’arco degli ultimi cinque anni. Una quota di risorse quindi importante, che fa già capire quale sia il grado di interesse per restare competitivi sul mercato, ma anche per saper intercettare le novità e per mantenere alto il livello di appartenenza delle risorse umane già integrate.
Abbiamo investito in figure manageriali che sappiano accompagnare questo cambiamento, tra le quali il Learning & Development Manager che, con un approccio funzionale alle necessità del business, oltre ad organizzare la formazione obbligatoria, si occupa di elaborare un piano strategico di formazione per tutti gli attori dell’azienda. La formazione a pioggia, infatti, non serve e abbiamo deciso di puntare su strumenti diversi, quali podcast e learning cards, ossia pillole che riassumano i concetti di management utili a tutti gli attori coinvolti. L’approccio è quello di una formazione completa che sappia guardare al futuro con occhi davvero nuovi e che sviluppi l’engagement di tutti i colleghi”.
Sembra però che siano sempre meno le persone che vogliano affacciarsi a questo mondo. “Il personale sembra sparito, non si trova”, racconta ancora Cecere Palazzo. “Ma è una domanda complessa e non deve essere oziosa. È difficile stimolare anche il personale che vuole crescere all’interno dell’azienda, ma perché i fattori di interesse e di disturbo si sono moltiplicati per cento, nella vita professionale di chiunque. Quindi è chiaro che per intraprendere oggi una vita lavorativa così particolare servano motivazioni differenti da chi è salito a bordo di una nave passeggeri venti o trent’anni fa. Una realtà come GNV, che ha della gestione dell’utenza il proprio core business, vede nel personale la sua prima risorsa. La formazione quindi deve essere adattata per accogliere anche le esigenze dei lavoratori e rendere conciliabile la vita di bordo con quella familiare. Tutti devono sentirsi partecipi e orgogliosi del proprio lavoro, quindi il mondo del lavoro si trova a dover rovesciare la piramide delle priorità. Oggi il personale va curato, ed è un cambiamento completo anche per ciò che concerne l’avviamento a questi mestieri”.
Anche perché parlare con una generazione puramente digitale rischia di essere complesso. “Dobbiamo raccontare ai ragazzi le cose che facciamo, ma anche e soprattutto come evolverà questo mestiere. I più giovani chiedono: se investo su me stesso, l’azienda come potrà farmi crescere? La chiave sta nel saper rispondere con trasparenza a questa domanda”.
“Anche quest’anno proseguiremo con i Career Day”, prosegue Cecere, “visti i buoni successi delle scorse edizioni. Saremo in molte zone d’Italia a raccontare la vita di bordo, la filosofia del lavoro in GNV, gli investimenti per il welfare interno e per la tecnologia che è ormai parte integrante della gestione della flotta. Andremo anche nelle scuole alberghiere, nei licei e dove pensiamo sia più utile far conoscere le nostre opportunità”. L’azienda ha iniziato tre anni fa una collaborazione con il centro di formazione MSC Training Center, contribuendo ad elevare la professionalità del personale HTL. Dal gennaio scorso la partnership si è allargata al personale tecnico, e attraverso l’impiego del simulatore di coperta presente nel training centre è stato possibile approfondire l’addestramento delle varie unità. Dall’inizio dell’anno hanno partecipato ai corsi formativi 545 per la parte HTL e cucina e parte tecnica 110 persone coinvolte da inizio anno.
Leonardo Parigi