“La storia della nostra compagnia nel settore yachting risale al 2001, quando la Catalano Shipping Services è entrata nel network della Fratelli Cosulich. All’epoca io non avevo neanche trent’anni, e lo sviluppo che siamo riusciti a impostare rappresenta un grande orgoglio per tutta la società nel suo complesso”. Tomaso Moreno, a capo della Business Unit yachting della Fratelli Cosulich, racconta una lunga storia di crescita nel mondo degli yacht, di cui oggi Monaco è capitale mondiale. “Ma una volta era molto diverso. Lo yachting era un mondo poco conosciuto, e il porto stesso di Monaco era complesso per gli ormeggi. Dopo la creazione della nuova diga, abbiamo assistito a uno sviluppo sinergico del settore, che ha portato ad avere un presente di grande concretezza, economica e lavorativa”. Fratelli Cosulich, che ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 2,2 miliardi di euro, è una realtà ormai internazionale del mondo marine.
Presente nella blue economy con 128 aziende acquisite, create e partecipate, vanta ben 13 Business Unit in grado i coprire l’intera gamma dei servizi del mondo marittimo. Tra questi, anche tutti i servizi legati allo yachting, proprio grazie alla Catalano Shipping, che è presente non solo in Francia, ma anche in Italia, Indonesia, Croazia, Singapore e Nuova Zelanda. “Ogni anno investiamo per acquisire o per creare una nuova società”, commenta Moreno, “perché è fondamentale puntare a una crescita sempre mirata per dare un servizio più completo e preciso a tutto il nostro portafoglio clienti. Il core business della nostra BU restano i servizi di agenzia marittima, ma siamo in grado di soddisfare un’ampia clientela di armatori, che in oltre vent’anni di rapporto si fidano della qualità dei nostri servizi.
Nel Mediterraneo operiamo su tanti fronti, e stiamo cercando di sviluppare il nostro business anche sulle coste spagnole. La presenza di una holding così importante come Fratelli Cosulich anche nel mondo yachting rappresenta il coraggio della compagnia di saper diversificare e di affiancare le competenze alla crescita economica. Oggi la nostra BU fattura complessivamente circa 6 milioni di euro annui, se consideriamo solo le attività di agenzia. Con PESTO Group lavoriamo in sinergia da ormai 15 anni anche sul territorio genovese. Sono entrati nel nostro network in partnership, e siamo felici di poter vantare un partner strategico che ha saputo investire, crescere e sperimentare così largamente in questi decenni di attività”. Il marchio “Pesto”
non è cambiato, però. “Era un nome di prestigio in questo mondo, e abbiamo preferito mantenerne l’integrità e la riconoscibilità. Insieme siamo cresciuti molto, e adesso tutte le attività della società coprono un arco che va da Saint-Tropez all’intera riviera ligure, con uffici regionali a Tolone, Genova, Cannes e altri ancora, arrivando anche alle coste della Corsica, dove siamo presenti in tre diverse città”.
Il Salone Nautico di Genova presenta la sua 63° edizione, e anche il Gruppo sarà presente. “Il 26 settembre avremo un panel dedicato alla nautica italiana e alla metallurgia, insieme al Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, al Presidente Augusto Cosulich e al CEO di Metinvest Europa, Roberto Re. L’occasione del Nautico è propizia anche perché ci darà modo di interloquire con il mondo dell’istruzione e della formazione, visto che saranno presenti i rappresentanti di due diversi istituti tecnico-nautici. Genova è cambiata molto in questi anni, e ha saputo investire e utilizzare le sue competenze tecniche per diventare un polo attrattivo per il refitting e per la cantieristica. Non era affatto scontato, e va sottolineato l’impegno e il coraggio di cantieri come Amico&Co. che hanno saputo dare una nuova veste alla città. Sono circa una sessantina i megayacht che scelgono la nostra città per la stagione invernale, e questo significa anche dare servizi di alta fascia non solo agli armatori, ma anche agli equipaggi. Le nostre competenze in materia sono ormai consolidate, e per questo vantiamo contatti costanti con tutto il mondo dei guest e degli equipaggi, a cui possiamo fornire ogni tipologia di servizio, manutenzioni e affitti immobiliari compresi”.
Perché è importante confrontarsi col mondo della formazione, in un settore economico e professionale che è visto come puro appannaggio dell’1% della popolazione? “Perché il mondo dei megayacht è puro artigianato, la massima espressione della tecnologia contemporanea legata a una visione artistica. Gli yacht contemporanei sono microcosmi che generano la propria energia, in grado di avere carburanti sempre più sostenibili, e che soprattutto richiedono la maestria di artigiani ultra-specializzati. Dobbiamo ritornare a costruire percorsi professionali delicati ma estremamente precisi, e questo non solo in Italia, ma in tutta Europa. Se pensiamo che non esistono praticamente più maestri d’ascia e che quasi nessuno nel continente è in grado di costruire un albero in legno, abbiamo la misura dello spreco di potenzialità che potremmo utilizzare. Sono lavori molto ben retribuiti, dove contano maestria ed esperienza. E la qualità si vede nel lungo periodo”. Temi che saranno ripresi proprio il 26 settembre, ore 14, all’evento al Salone Nautico di Genova.
Leonardo Parigi