Il cuore del Mediterraneo. La Sicilia al centro della crescita del traffico passeggeri

Il primo semestre dell’anno ha fatto registrare un notevole aumento delle merci nei porti della Sicilia Occidentale. Dopo gli ottimi numeri del 2022, cosa vi aspettate – lato passeggeri – per quest’anno?

Pasqualino Monti
Pasqualino Monti, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale

“Il primo trimestre del 2023, con un aumento dell’87% di passeggeri, ci spinge a credere in un ulteriore incremento sia del ro/ro che delle crociere”, risponde Pasqualino Monti, Presidente dell’AdSP del Mare della Sicilia Occidentale. “Gli investimenti fatti per migliorare le strutture ricettive e per essere competitivi sui mercati sono stati effettuati proprio per acquisire sempre maggiori quote di traffico. Siamo fiduciosi: il 2023 farà di segnare ai nostri porti nuovi record”. 

Gli investimenti fatti fino a ora stanno ripagando il settore cruise? Quali sono le prossime azioni che metterà in campo l’AdSP per il settore?

“Abbiamo dragato i porti e consolidato le banchine, a Palermo abbiamo sistemato e destinato alle crociere ben 4 accosti e abbiamo ricostruito il cruise terminal, trasformandolo in un grande spazio attrezzato per accogliere un gran numero di crocieristi. Abbiamo investito ma ci siamo anche preoccupati di dialogare con il mercato che ha subito risposto: oggi la West Sicily Gate è il nostro concessionario che gestisce i terminal non solo Palermo ma anche a Trapani e Porto Empedocle, dove abbiamo realizzato terminal adeguati alle ambizioni di traffico.

Puntiamo sempre ad alzare l’asticella. Tutti gli investimenti – parliamo di un totale di un miliardo di euro – ci hanno consentito un ottimo ritorno: se lo scorso anno abbiamo superato i numeri del 2019, quest’anno con il previsto aumento di passeggeri, avremo un ulteriore ritorno economico. La concessione alla WSG è ormai a regime e il canone che riceviamo ci permetterà altri investimenti. Siamo sempre a fianco della WSG, anche nel lavoro necessario per aumentare l’offerta, cercando nuove destinazioni da inserire negli itinerari che le compagnie propongono ai loro ospiti, per incentivare l’arrivo di navi in porti finora assenti dalla mappa internazionale. Penso a Porto Empedocle e, in futuro, a Licata. Luoghi con un entroterra strepitoso”. 

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Il porto di Trapani

Quali le linee di crescita se sono sempre di più i passeggeri, ma poi occorrono anche nuove infrastrutture di trasporto interne all’isola?

“Quello dell’intermodalità è un grande tema. Un porto, come un aeroporto, ha bisogno di sviluppare la possibilità di far muovere i propri passeggeri in maniera veloce attraverso strade e ferrovie. La Sicilia ha un piano di investimenti che, al netto del ponte, va nella direzione del potenziamento di questi ambiti fondamentali per la mobilità. Spero si operi in fretta. La nostra storia, ovvero tutto ciò che noi abbiamo realizzato – velocemente – nei porti, è la dimostrazione che le cose si possono fare. L’aumento di visitatori, nazionali e internazionali, che scelgono l’isola dovrebbe costituire uno stimolo al fare, e al fare in fretta, anche per altre realtà”. 

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Il porto di Termini Imerese

Le navi da crociera sono sempre più grandi e sofisticate, cosa prevede l’AdSP per dare adeguato supporto all’arrivo delle navi ma operando in un’ottica di sostenibilità? 

“Stiamo provvedendo a fare quello che ha previsto il PNRR, elettrificando le banchine, procedendo alle opere propedeutiche alla realizzazione del cold ironing.  Personalmente sono dell’idea che si debba guardare a qualcosa di diverso. Le navi sono ormai un concentrato di tecnologie e hanno un’attenzione altissima, in fase di costruzione, all’elemento sostenibilità. Quindi noi che ci occupiamo dei porti dovremmo essere altrettanto bravi nel capire dove andrà, in futuro, l’industria della cantieristica, e far riferimento alla tipologia di carburante con cui si muoveranno i giganti del mare, in modo da dare, a terra, il nostro apporto per completare il ciclo di sostenibilità. Al netto del cold ironing, stiamo cercando interlocuzioni per approfondire questi aspetti, esaminarli ed entrare nel vivo dei processi, diventarne co-registi”.

Leonardo Parigi