Con un’ampia rete di servizi logistici e portuali, il Gruppo Spinelli è uno dei leader del porto di Genova. E partendo da questa semplice base, è logico che la società, che nel 2023 compie 60 anni di attività, guardi al prossimo futuro anche sul tema del trasporto ferroviario. “A livello nazionale, i treni completi eseguiti nel 2022 sono circa 2000”, afferma Mirco Panariello, Direttore Commerciale di Spinelli srl. “In termini di volumi, lo scorso anno ha seguito il trend positivo del 2021, e ci aspettiamo che il traffico venga ulteriormente rivisto al rialzo grazie a un mercato in crescita dei prossimi mesi. Ma il ragionamento va spalmato su più anni, anche perché gli investimenti in essere sul lato del trasporto ferroviario richiedono tempi più lunghi per avere una piena attuazione”.
Spinelli srl, che vanta una lunga e ampia esperienza nel trasporto su gomma, con oltre 600 mezzi di proprietà e circa 200mila viaggi effettuati, è presente anche nel segmento ferroviario, grazie alla gestione dei centri intermodali di Dinazzano e Arluno. “Nel 2022 sono stati decisi investimenti per 1,3 milioni di euro per l’allungamento dei due binari interni al Terminal GPT di Genova, che ora consentiranno di operare due treni completi da 400 metri simultaneamente. Grazie a questa operazione, prevediamo un incremento dei volumi del traffico ferroviario fino al 20% annuo, per poi arrivare a raddoppiare la quota con l’apertura operativa del Terzo Valico”.
La più grande infrastruttura ferroviaria del Nord Italia, attesa da decenni, rappresenta un potenziale cambio di passo generale per i traffici merci sulla direttrice, e così Genova attende la fine dei lavori, che scontano oggi alcuni ritardi. “Combinando l’apertura del Terzo Valico e la nuova diga foranea, lo scalo genovese potrà ampliare notevolmente la sua capacità di smistamento e di accoglienza delle merci”, ragiona Panariello. “Verranno potenziati anche i nostri investimenti, con un’accelerazione per la logistica green per lo shift modale dalla gomma al ferro, grazie a un raddoppio ulteriore dei binari interni al terminal. Passando da due a quattro, e con l’installazione di gru ferrate RMG per il carico e lo scarico di quattro treni completi ogni turno, avremo a disposizione un’offerta integrata di ottimo livello”. Il progetto prevede di raggiungere nel medio-periodo una quota di traffico ferroviario del 35%, facendo del Gruppo uno dei principali operatori del segmento.
La particolare attenzione dell’Unione Europea destinata al ferroviario sta certamente facilitando gli impulsi in questo senso, e così il collo di bottiglia autostradale del nodo genovese spinge inevitabilmente a puntare sul ferro. Sostenibilità, economie di scala maggiori e difficoltà di potenziare il trasporto su gomma sono tre fattori che puntano in un’unica direzione. “Stiamo valutando anche l’apertura di nuovi centri intermodali nel Nord Italia, – spiega Panariello – anche se al momento preferiamo andare a ottimizzare gli spazi che già abbiamo in gestione. Lavorare sull’esistente ci consente di efficientare anche a livello digitale e tecnologico le procedure, anche se il processo è già in atto. Sia nel porto di Genova sia nei centri intermodali lavoriamo con un software che consente agli operatori di compilare la distinta treno autonomamente e in maniera certificata, così da potenziare la produttività e non utilizzare carta”. I progetti in corso guardano all’apertura di nuovi Fast Corridor ferroviari, in grado di ridurre i tempi di permanenza e di percorrenza delle merci, oltre che ad assicurare una maggiore sicurezza dei controlli. “Quando il Terzo Valico sarà pronto, potremo finalmente guardare con nuove prospettive anche al di là dei confini nazionali, verso Svizzera e Germania meridionale. Nel frattempo, investiamo per farci trovare pronti non appena si apriranno nuove possibilità“.
Leonardo Parigi