In una città di oltre 23 milioni di abitanti, famosa per la congestione stradale, si affaccia una soluzione rivoluzionaria: traghetti elettrici a idrofoil. La sede di Candela è a Stoccolma, ma il più grande ordine mai ricevuto dalla società arriva da Mumbai, megacity indiana affacciata su una grande baia. “Da un punto all’altro, servono ore di spostamento”, racconta Mikael Mahlberg, a capo della comunicazione della società svedese, “ma con la nostra soluzione si abbattono notevolmente i tempi di transito. E questo per non parlare ovviamente di emissioni zero, del piacere di vivere una metropolitana acquatica come quella che sta ideando la città di Mumbai, che necessita di una via d’acqua per ovviare ai problemi dell’urbanizzazione”. JalVimana, operatore locale, ha ordinato 11 unità Candela P‑12, la flotta elettrica più estesa al mondo in questo segmento, con l’obiettivo di ridurre i tempi di spostamento via acqua e scalare progressivamente a livello nazionale. Quota del contratto, diversi milioni di dollari, anche se dalla società non si sbilanciano. Oggi i traghetti di Candela sono già in uso nelle tratte marittime dell’arcipelago di Stoccolma, con ottimi risultati. “Questo ordine dall’India però ci consente di fare un salto di qualità, e di guardare a una nuova produzione con un occhio completamente diverso”.

Gli innovativi aliscafi stabilizzati tramite computer volano al di sopra dell’attrito dell’acqua, utilizzano l’80% di energia in meno rispetto ad altre navi e imbarcazioni, raggiungendo un lungo raggio e un’elevata velocità con l’alimentazione a batteria. Allo stesso tempo, offrono agli operatori costi operativi inferiori, incentivando la transizione verso navi sostenibili. I traghetti hi-tech P‑12, capaci di trasportare 30 passeggeri a 25 nodi (46 km/h) e coprire 40 miglia nautiche (74 km) con una singola ricarica, riducono i consumi dell’80%, eliminano le emissioni e non generano onda, garantendo un trasporto silenzioso e stabile. “Il Gateway of India diventa un hub centrale per linee veloci verso Alibaug e Elephanta, tagliando tragitti che in auto durano 2‑3 ore in soli 20‑30 minuti. Inoltre, la linea tra aeroporto e centro città ridurrà i tempi da 90 a meno di 30 minuti”, racconta ancora Mahlberg.
Tecnologia che riscrive il trasporto
Candela aveva annunciato nel marzo 2024 un round di finanziamento pari a 24,5 milioni di euro. Operazione necessaria per espandere la produzione del suo rivoluzionario traghetto P-12, resa possibile grazie al partner chiave, e cioè Groupe Beneteau, il più grande produttore di barche a livello mondiale. “Mumbai, come Stoccolma, Berlino e Neom, dimostra che le nuove generazioni di idrofoil elettrici inaugurano una fase di trasformazione del trasporto via acqua: rapida, silenziosa, efficiente e a zero emissioni. La P‑12 dimostra che oggi è possibile resuscitare antiche rotte marittime con una modernità tecnologica all’avanguardia”. Impossibile non pensare all’Italia, che di piccoli traghetti per il trasporto passeggeri ha già una consolidata tradizione. “Ma a differenza di mezzi analoghi ma di vecchia concezione, noi abbiamo tutti i requisiti per portare la mobilità urbana in un futuro sostenibile, silenzioso, rapido e divertente. Consideriamo poi che la formazione di chi pilota le nostre unità è davvero semplice, perché la tecnologia è preponderante”.
Possibile allora veder sfrecciare un P-12 nel Golfo di Napoli, o magari all’interno di un grande porto commerciale come quello di Genova? “A Venezia abbiamo già dimostrato che è molto facile”, riprende Mahlberg. “Le onde generate dai motoscafi a combustione stanno causando danni irreparabili agli edifici storici di Venezia. Ma cosa accadrebbe se tutti i taxi, le ambulanze e i traghetti che ogni giorno solcano i canali potessero volare sull’acqua, senza generare moto ondoso e senza emettere inquinanti? Questo sì che sarebbe il beneficio maggiore per un luogo come la laguna veneta”. E se lo scetticismo è d’obbligo, considerando le diverse condizioni meteorologiche tra Baltico e Mediterraneo, e soprattutto l’altezza delle onde, la società svedese sta lavorando anche per aprirsi sempre di più ai larghi spazi. Il 28 maggio scorso, infatti, un Candela C-8 Polestar Edition, frutto della collaborazione tra il costruttore svedese di auto elettriche Polestar e Candela, è stato utilizzato per effettuare una traversata di un’ora tra l’Europa e il Nord Africa.

Durante il tragitto, il mezzo ha consumato appena 40 kWh di energia, pari a circa 8 euro, mentre una barca tradizionale di pari dimensioni alimentata a carburante fossile avrebbe richiesto circa 50 litri di benzina o gasolio, per un costo stimato attorno ai 90 euro. Un risparmio che evidenzia l’efficienza energetica della tecnologia idrofoil unita alla propulsione elettrica. La C-8 è particolarmente adatta anche a condizioni marine impegnative, come quelle dello Stretto di Gibilterra, noto per le forti correnti e il mare spesso agitato. In questi contesti, la tecnologia sviluppata da Candela rappresenta una sorta di “pillola magica” contro il mal di mare: grazie a un sistema di sensori avanzati, l’imbarcazione è in grado di rilevare onde, vento e corrente, e regolare automaticamente i foil fino a 100 volte al secondo, garantendo una navigazione stabile e confortevole anche in acque turbolente.
Leonardo Parigi