Il 2025 si preannuncia come un anno di svolta per l’industria crocieristica mondiale. Tra nuove navi, tassi di crescita sostenuti e investimenti in infrastrutture verdi, le dinamiche del mercato statunitense ed europeo segnano trend chiave per gli operatori, i porti e la filiera marittima. Le attese parlano chiaro: volumi operativi in ascesa, sofisticazione dell’offerta e transizione energetica accelerata. Quasi 19 milioni di americani andranno in vacanza in crociera quest’anno, un numero senza precedenti. Si tratta del 4,5% in più rispetto al 2024. Ed è il terzo anno di fila che il comparto americano delle crociere sarà protagonista di volumi record di passeggeri. La previsione è di Aaa, l’equivalente statunitense dell’italiana Aci, che ha cooperato con Tourism Economics per stilare le previsioni di un settore protagonista di un netto rimbalzo post-pandemia. Nel 2020 furono 2,7 milioni i passeggeri statunitensi e nel 2021 furono toccati i minimi a 2,2 milioni.
La destinazione più gettonata è quella dei Caraibi, scelta dal 72% dei passeggeri contro il 6% di chi opta per l’Alaska e il 5% per il Mediterraneo. Un trend sempre che incontra il maggior gradimento popolare è rappresentato da crociere più corte nei Caraibi. Sebbene gran parte degli itinerari durino dai 6 agli 8 giorni, il 18% delle crociere in quell’area sarà di 2-5 giorni contro solo il 2% nel 2023. In Europa il 2025 sarà un anno storico, con 14,8 milioni di passeggeri attesi nei porti italiani, +4,05% rispetto al 2024. Porti emergenti come Trapani supereranno i 25.000 passeggeri (+113%) con 58 scali programmati, mentre Palermo si stima sorpasserà il milione di passeggeri, con oltre 130 scali programmati.

Secondo dati Clia Europe, il settore crociere “Made in Europe” ha generato 55,3 miliardi di euro di impatto economico e 400.000 posti di lavoro, nel 2023. Il contributo di porti, servizi, cantieri e operatori locali conferma la centralità del comparto. L’effetto moltiplicatore continuerà anche nel 2025, sostenuto da volumi da record. Nel corso dell’anno, saranno 12 le nuove navi da crociera sopra le 40.000 GT varate, segnalando una polarizzazione dell’offerta tra masse e segmento boutique.
Il segmento Ro-Pax
Il settore dei traghetti in Europa e in Italia guarda alla nuova stagione con una rinnovata fiducia. I dati disponibili mostrano una crescita contenuta ma costante nei volumi passeggeri, sostenuta da una forte domanda di mobilità marittima nel bacino del Mediterraneo e dall’espansione delle infrastrutture portuali. Con oltre 30 milioni di passeggeri attesi in Europa, di cui circa 2,5 milioni in Italia, il trasporto ro-pax si conferma un asset fondamentale per l’interconnessione tra le sponde sud, est e nord del continente. Secondo le stime elaborate dai principali operatori e osservatori del settore, il 2025 dovrebbe chiudersi con un incremento medio del 2-3% nel traffico passeggeri traghetti sia in Italia che nel Mediterraneo allargato. I porti dell’Adriatico, da Ancona a Brindisi, confermano la loro centralità nel traffico con Grecia e Albania, con oltre 21 milioni di passeggeri movimentati previsti lungo le rotte adriatiche.

Il porto di Genova, hub storico per il traffico traghetti nel Tirreno, prevede di movimentare nel 2025 circa 2,4 milioni di passeggeri, in leggero aumento rispetto ai 2,337 milioni del 2024 (+2,7%), grazie alla ripresa del turismo domestico e internazionale e alla ripartenza di rotte storiche verso Sardegna, Sicilia, Corsica e Tunisia. Anche sul fronte della flotta, il 2025 vedrà significative novità. Il settore traghetti, a lungo considerato meno dinamico rispetto a quello crocieristico, si sta aggiornando in termini di tecnologia, sostenibilità e capacità. Diverse compagnie investiranno in nuove unità o ammoderneranno quelle esistenti.
In tutto, si stima che tra le 200 e le 300 navi passeggeri ro-pax saranno operative in Europa nel corso del 2025, molte delle quali rientranti in piani di rinnovamento flotte finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, l’esperienza passeggeri e l’impatto ambientale. Anche le infrastrutture a terra si adeguano a questa fase espansiva. I porti dell’Adriatico, ad esempio, beneficeranno entro il 2026 di oltre 200 milioni di euro di investimenti pubblici e privati per il potenziamento delle banchine dedicate ai traghetti, l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) e la digitalizzazione dei flussi di imbarco. Nel porto di Ancona, è in fase di progettazione un nuovo terminal ro-ro con capacità aumentata del 30%, mentre a Brindisi sono in corso lavori di ampliamento dell’area passeggeri, con l’obiettivo di intercettare traffico crescente dai Balcani.
Leonardo Parigi