Negli ultimi tre mesi, l’Adsp del Mar Ligure Orientale – presieduta ad interim dal commissario straordinario Federica Montaresi, già segretario generale dell’ente di via del Molo – ha inanellato una serie di significativi risultati, in termini di traffico e allargamento delle proprie attività. All’inizio di ottobre, infatti, l’autorità di sistema della Spezia ha ottenuto il via libera dalla Corte dei Conti per la procedura di acquisizione di 1.218.762 azioni ordinarie della Ce.P.I.M. Spa di Parma, società che opera dal 1974 nel settore intermodalità e logistica, per un onere complessivo di circa 580mila euro.
Le quote acquisite erano di proprietà del comune della Spezia e della locale Camera di Commercio. “L’incremento della partecipazione societaria da parte dell’Adsp nel capitale sociale di Cepim rappresenta un altro passaggio strategico nel rafforzamento dei rapporti logistici e commerciali tra il porto della Spezia e l’interporto parmigiano, valorizzando la connessione strategica tra mare e terra oltre-appennino”, aveva dichiarato Montaresi per l’occasione. Tra La Spezia e la Pianura Padana esiste un asse fondamentale, non soltanto per il traffico merci degli scali del levante ligure, ma per tutto il Nord-Ovest.
Tra mare e Alpi
Quota che è quantificabile in circa 220mila teu pieni annui, pari al 28% dell’intero traffico gateway. L’acquisto delle azioni della Cepim può rappresentare un passaggio importante per la crescita dell’intero sistema intermodale che si snoda dal mar ligure alle Alpi, visto che la presenza di un unico interlocutore istituzionale sul territorio ligure facilita sicuramente la pianificazione delle infrastrutture e delle attività necessarie a potenziarne il traffico sulla direttrice.
Le attività di crescita dell’Adsp passano anche attraverso una forte operatività su diversi livelli. Dinamismo confermato anche dal Comitato di Gestione dell’ente, che a fine ottobre ha approvato il bilancio di previsione del 2025, che stima entrate correnti che arrivano a toccare quota 30 milioni di euro, con un disavanzo positivo di circa 7 milioni di euro. Risorse che, unite ai fondi già presenti nelle casse dell’autorità, potranno consentire investimenti importanti per i prossimi mesi, visto che il programma segna una quota necessaria di 139 milioni di euro – di cui 50 a carico di privati.
“Si conferma che, nonostante l’incerta congiuntura economica generale, che si riflette sulla quasi totalità dei porti italiani, l’Adsp ha registrato una crescita del traffico contenitori alla Spezia del 8,1% nel primi nove mesi del 2024. Dato che si riflette positivamente sulle tasse portuali che aumentano del 10%”, recita la nota di accompagnamento. Ma al di là dei numeri puntuali, è necessario dare uno sguardo più ampio. Sempre in sede di comitato, il commissario Montaresi ha presentato alcuni punti cruciali per lo sviluppo non solo dello scalo, ma di tutta l’area.
Gli investimenti mirati dell’Adsp
Dagli interventi in corso per il nuovo waterfront di Marina di Carrara ai dragaggi per il fondale di Molo Garibaldi alla Spezia, dai cantieri del cold-ironing all’avanzamento dell’iter del Prp. “L’Adsp investirà oltre 452 milioni di euro nel triennio 2025-2027 in dragaggi, nuove opere, manutenzioni, interventi di recupero e valorizzazione all’Interfaccia Porto ‐ Città, transizione energetica e digitale, Intermodalità e Security”.
Investimenti in cantieri di profondo rinnovamento per dare allo scalo spezzino un volto più efficace per la tenuta della sua produttività, potenziando inoltre i collegamenti necessari con il retroporto e gli spazi contigui. La quota di investimenti crescerà ancora, considerando i 22 milioni di euro stanziati per il 2025 per i “servizi tecnici” (progettazione, direzione lavori, studi, verifiche, collaudo, ecc.), che arrivano a 25 milioni nel 2026 e a 14 milioni nel 2027 “necessari per la realizzazione degli interventi previsti dal Piano Triennale Lavori Pubblici, nonché per altri beni e servizi inerenti la transizione digitale; la cybersecurity; gli interventi di security portuale ai sensi delle norme e regolamenti italiani e europei vigenti in materia alla luce anche dello scenario geopolitico in atto”.