Il gruppo Sapir guarda al 2025 con fiducia nonostante le difficoltà del settore

di Leonardo Parigi

“Il nostro 2024 si va a chiudere con buone prospettive, dopo aver visto un inizio anno con qualche difficoltà, come tante altre realtà del settore. Siamo riusciti a cogliere le opportunità che si sono presentate, e così pensiamo di chiudere l’anno in maniera analoga a quella del 2023. Un buon risultato, se consideriamo che il 2022 fu un momento davvero eccezionale”, riflette Riccardo Sabadini, presidente del gruppo Sapir, che nella darsena San Vitale gestisce il principale terminal operator del porto di Ravenna.

Sapir

Lo scalo, unico punto commerciale dell’Emilia-Romagna affacciato sull’Adriatico, vanta una posizione strategica per le connessioni con i paesi dell’Est e dell’estremo Oriente. E se negli ultimi anni ha impresso una forte accelerazione ai suoi investimenti, il territorio ha risposto positivamente, registrando numeri positivi e relativi piani di crescita. Il gruppo guidato da Sabadini esprime numeri importanti, considerando il panorama italiano: quasi 3km complessivi di banchine, oltre 76mila metri quadrati di magazzini, 53mila metri quadrati di aree coperte per le rinfuse e quasi 420mila metri quadrati di piazzali di stoccaggio. Nel complesso, una delle più ampie aree portuali in Italia.

Lo scenario che cambia

Dopo la crisi pandemica e il rimbalzo del 2022, tutti i mercati sono andati verso una naturale normalizzazione, con ovvie dinamiche diverse. Ma un tema chiave venne posto proprio dalla capacità dei porti e delle produzioni di farsi più dinamici, più capaci di poter rispondere e di farsi duttili. In una parola: resilienti. E con le attuali nuove crisi internazionali, la domanda da porsi è chiara: ci siamo riusciti? “Il settore adesso non subisce e basta, in maniera passiva, anche perché certe tendenze si sono marginalizzate e siamo consapevoli molto più di prima di quanto non si possa pretendere di avere una catena logistica molto lunga su ogni segmento di produzione”, prosegue Sabadini.

Sapir depositi

“Il mondo intorno a noi si sta muovendo a prescindere da quello che accade in Ucraina, anche se i numeri della Germania stimolano una certa preoccupazione. E così la prospettiva di forti dazi statunitensi, legati alle incertezze politiche e belliche, sono sono uno scenario favorevole in cui muoversi. Detto ciò, stiamo anche guardando a prospettive molto interessanti, tecnologia e innovazione stanno portando grandi e ampie possibilità in tutti i settori, e sarebbe sbagliato non considerare questi fattori come positivi”.

L’evoluzione di Ravenna

Negli ultimi 24 mesi il gruppo guidato da Riccardo Sabadini ha registrato una tendenza molto favorevole dal traffico dei fertilizzanti, mentre il project cargo “non ha ancora sviluppato le sue capacità”, anche se il porto di Ravenna si appresta a essere un hub completamente diverso dal passato. “Il tema delle infrastrutture sembra sempre essere la chiave di volta di tutto il settore, ma non è solo così. Una nuova infrastruttura, quale che essa sia, è solo un mezzo per arrivare oltre, per cui servono anche le capacità di andare poi a cercare nuovi spazi e nuovi clienti, con idee precise e pratiche.

porto di ravenna

A Ravenna manca ancora una prospettiva generale, anche se è stato già fatto molto, ma servirà ancora tempo prima che gli investimenti che si stanno creando adesso possano generare dei risultati concreti e stabili. Il clima che però si è mosso ultimamente intorno allo scalo è dinamico e ci fa ben sperare anche su nuove merceologie”.