L’intermodale cresce a Venezia e contribuisce in maniera sempre più determinante al consolidamento dei traffici commerciali del sistema portuale veneto. Solo nel primo semestre dell’anno in corso, infatti, il settore Ro-Ro ha registrato un aumento del 5% rispetto al 2023, con una proiezione a fine anno di oltre 110.000 unità movimentate. Dato confermato anche dalle movimentazioni consolidate a ottobre 2024, che attestano il numero di unità oltre la soglia delle 90.000 per un totale, da inizio anno, di 1.965.880 tonnellate (con un incremento del +3.6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
A rendere il settore solido e in continua crescita contribuisce la spiccata ascesa nel 2024 del segmento delle “Car Carrier” che ha visto aggiungersi al servizio ormai consolidato operato da “Neptune Lines” (compagnia che offre un servizio con tre toccate al mese), anche le toccate spot di nuovi operatori per Venezia quali CLDN, DFDS e Clapotis Maritime. Un segmento che ha fatto segnare aumenti vicini al 40% rispetto all’anno 2023 con una proiezione a fine anno di quasi 90mila autovetture commerciali movimentate. A rendere il settore dei r-ro centrale per lo sviluppo del sistema portuale veneto contribuiscono senza dubbio la specializzazione dei terminal insediati e le infrastrutture logistiche di cui dispone.
Lo scalo veneziano può contare infatti su tre terminal con sette accosti operativi, collegati direttamente alla ferrovia, ampi piazzali e disponibilità di magazzini. Oltre a Psa-Vecon e Terminal Rinfuse Italia–Euroports, a Porto Marghera, a partire dal 2015 ha iniziato a operare Venice Ro-Port MoS, struttura realizzata grazie alla riconversione portuale di un’area industriale dismessa. Nei suoi 38 ettari di estensione, quest’ultimo terminal intermodale – all’avanguardia nei servizi di logistica integrata per la gestione del traffico combinato – offre quattro accosti simultanei dedicati a unità Ro-Ro e Ro-Pax, ampi spazi per lo stoccaggio e la movimentazione di merci oltre a collegamenti ferroviari di standard europeo che hanno riscontrato, negli scorsi anni, l’interesse di operatori logistici a effettuare servizi regolari via treno da e per Francoforte e Duisburg.
Gli investimenti per il trasporto ferroviario
Il terminal di Fusina ospita oggi servizi regolari operati dalle compagnie Anek Lines e Grimaldi Lines – con tre partenze/arrivi a settimana, di fatto un servizio quasi giornaliero – da e per i porti di Igoumenitsa e Patrasso, a cui aggiungere il mercato turco raggiunto tramite Igoumenitsa, e lo scalo di Bari, operato da Grimaldi Lines, che offre opportunità anche per il cabotaggio italiano e i distretti dell’Italia meridionale. Ma Ro-Ro non significa solo incremento di traffici. Le nuove navi di Grimaldi in servizio possono trasportare 7.800 metri lineari di unità rotabili, pari a circa 500 trailer e 180 automobili – il doppio rispetto alle unità della precedente classe di navi ro-ro impiegate dal Gruppo Grimaldi. Pertanto, grazie all’adozione di soluzioni tecnologiche altamente innovative che ottimizzano consumi e prestazioni a parità di velocità, le nuove navi sono in grado di dimezzare le emissioni di CO2 per unità di carico trasportata.
A sostegno del settore e dell’implementazione intermodale dello scalo di Porto Marghera, l’Autorità di Sistema Portuale sta investendo e investirà nei prossimi anni abbondanti risorse in progetti di efficientamento e potenziamento logistico, con particolare riferimento alle opere rivolte allo sviluppo della modalità ferroviaria per facilitare il raggiungimento di nuovi mercati e l’attivazione di servizi di trasporto su ferro. Fra gli interventi maggiormente rilevanti spicca la realizzazione del nuovo Ponte Ferroviario di Canale Ovest. Grazie a un investimento di oltre 24 milioni di euro (risorse derivanti per 8 milioni di euro dal Fondo Complementare-Pnrr e per 9 milioni oggetto di assegnazione da fondi MIPAF-Pnrr Agricoltura), quest’opera, messa in cantiere nel 2024, consentirà il sostanziale potenziamento infrastrutturale della rete ferroviaria di Porto Marghera, e garantirà un salto di qualità nell’efficienza della modalità di trasporto.
A questo si aggiunge l’adeguamento ferroviario e stradale del Nodo di Via della Chimica – progetto dal valore di 14,4 milioni di euro interamente finanziati dal Pnrr e dal Fondo Opere Indifferibili – basato sull’esigenza di raddoppiare il binario esistente a servizio del terminal Ro-Ro di Fusina e razionalizzare i flussi (ferroviari e stradali), il cui obbiettivo dichiarato è la riduzione delle interferenze tra differenti modalità di trasporto migliorando la sicurezza della viabilità in genere e incrementando la capacità viabilistica e ferroviaria a favore anche dei terminal insediati a sud.