A inizio settembre, con la partita aperta della nuova Commissione europea, l’Erfa (European Rail Freight Association) ha presentato il suo manifesto strategico per la legislatura appena iniziata, che arriverà quasi a traguardare il decennio. Nel documento vengono delineate le principali aree di interesse e linee di intervento, sia per l’Unione Europea nel suo insieme, sia per i singoli governi nazionali. Il manifesto, redatto in collaborazione con l’Unione internazionale per il trasporto combinato ferrovia-strada (UIRR) e due associazioni nazionali di Germania e Paesi Bassi (“Die Güterbahnen” e “RailGood”) delinea le priorità per consentire al trasporto merci ferroviario di raggiungere i suoi obiettivi per il 2030 e il 2050.
Già nel suo primo mandato, la presidente Ursula Von der Leyen aveva incoraggiato il settore del trasporto ferroviario grazie al piano Next Generation Eu, declinato poi nei singoli stati. Gli obiettivi sono ambiziosi ma coerenti con il piano di sostenibilità continentale del trasporto merci, abbattendo tutti quei costi economici e ambientali che al momento ne frenano i risultati più sostanziali. La Commissione Europea ha fissato infatti l’obiettivo di aumentare del 50% le tonnellate-chilometro di merci su rotaia entro il 2030 e raddoppiarlo entro il 2050. Per raggiungere questi risultati, l’Erfa segnala nel suo documento ulteriori obiettivi politici, tra cui il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria, l’avanzamento dello spazio ferroviario europeo unico (SERA) e il miglioramento della competitività generale del trasporto ferroviario di merci. Il raggiungimento di questi obiettivi richiederà un coordinamento politico completo tra le varie parti interessate, comprese le istituzioni europee e nazionali e l’industria ferroviaria stessa.
Rete TEN-T e smaterializzazione dei documenti
Per arrivare a un’integrazione armonica ed efficiente delle richieste, l’associazione del settore sottolinea poi la necessità di completare la rete TEN-T e di ottimizzare le limitazioni temporanee di capacità (TCR), con l’obiettivo di ridurre al minimo le interruzioni delle operazioni di trasporto ferroviario delle merci. Sarà Bruxelles a dover compensare finanziariamente le imprese ferroviarie che non potranno operare a causa dei cantieri e delle limitazioni, secondo l’Erfa. E così si sottolinea l’importanza dell’introduzione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS – European Railway Traffic Management System), base su cui la stessa associazione si aspetta che si vada a intervenire per ulteriori sviluppi tecnologici.
Ma il sistema, viene sottolineato, dovrà essere il primo tassello adottato da tutti gli stati membri in maniera pienamente operativa, così poi da poterlo potenziare. E per compiere questo passaggio, non può che mancare una semplificazione dei processi di certificazione e di documentazione, anche grazie alle nuove procedure digitalizzate per l’efficienza del traffico ferroviario frontaliero, come l’e-Cmr, il documento digitale per il trasporto.
A metà ottobre, sembra in ottica europea, sono stati lanciati dalla Cinea (agenzia esecutiva per il clima, le infrastrutture e l’ambiente) i nuovi bandi nell’ambito del Cef (Connecting Europe Facility) per i trasporti, mettendo sul piatto oltre 2,5 miliardi di euro per costruire e modernizzare le infrastrutture di trasporto nella Ue, in Ucraina e Moldavia.Gli inviti a presentare proposte per i trasporti riguardano la rete centrale, centrale estesa e globale TEN-T, a norma del suo nuovo regolamento, anche per ciò che concerne il traffico ferroviario. Nuovo impulso dunque da Bruxelles, per un tema chiave per il futuro del trasporto intracontinentale.
Leonardo Parigi