Quella voglia matta di crociera

di Teodoro Chiarelli

Entro il 2028 usciranno dai cantieri 44 nuove navi da crociera, per un investimento da parte degli armatori di oltre 34 miliardi di euro. Le vacanze sul mare, dopo la drammatica parentesi della pandemia, sono nuovamente in crescita. Non solo, le crociere attirano sempre più passeggeri alla loro prima esperienza. “Durante la presentazione degli utili del primo trimestre – sostiene Jp Morgan – Carnival Cruise Line ha notato che c’era un buon mix di nuovi crocieristi nelle sue prenotazioni del 2025, in aumento di oltre il 30% rispetto a un anno fa”.

Lo scorso aprile, Norwegian Cruise Line ha piazzato il più grande ordine di navi della sua storia per soddisfare la crescente domanda di viaggi in crociera. La compagnia riceverà otto nuove navi tra il 2026 e il 2036. Anche gli investimenti in offerte terrestri stanno fiorendo. Ad esempio, l’isola privata della Royal Caribbean alle Bahamas, Perfect Day at CocoCay, dovrebbe attrarre oltre 3 milioni di visitatori nel 2024. Sulla stessa linea, Carnival Cruise Line sta sviluppando una destinazione con spiaggia privata, Celebration Key, a Grand Bahama. L’apertura è prevista per il 2025 e presenterà cinque aree, ciascuna con i propri servizi distinti.

Le compagnie hanno diversificato molto l’offerta e oggi ci sono crociere per tutti e per tutti i gusti. Esiste una pluralità di itinerari, durate, servizi a bordo, standard e prezzi che proseguirà anche in futuro. Prosegue la stagione del gigantismo navale e dei palazzi galleggianti, ma oggi c’è anche voglia di navigare in luoghi remoti o esclusivi e servono imbarcazioni più piccole e agili. Per questo 24 delle 44 navi che usciranno dai cantieri entro il 2028 avranno meno di mille posti letto. Solo 16 ne avranno più di 3mila.

L’impatto del settore crocieristico sull’economia europea è quanto mai importante. Circa 60 miliardi con 500mila addetti. L’Italia è il Paese che beneficia di più di questi investimenti: tra diretti e indiretti il settore dà lavoro a 125mila persone e il giro d’affari è di 15 miliardi di euro l’anno: il doppio della Germania (6,6 miliardi) e il quadruplo della Francia (3,7 miliardi). Il 98 per cento sarà investito in Europa e la fetta più grossa finirà in Italia: 31 navi da crociera. L’impatto annuale sulla nostra economia sarà di 20 miliardi di euro.

Quest’anno l’Italia, secondo le previsioni di Risposte Turismo, dovrebbe raggiungere un nuovo record di passeggeri accolti, pur superando di poco i volumi di traffico segnati nel 2023 (13,8 milioni di passeggeri con oltre 5.200 toccate nave in 60 porti nazionali). 

Tra i porti italiani, Civitavecchia continua a posizionarsi al vertice con 3,3 milioni di passeggeri, registrando una sostanziale stabilità rispetto al 2023. Seguono Napoli e Genova, distanziati da circa 200.000 passeggeri, con lo scalo partenopeo a prevedere una crescita del 3% sia per passeggeri che per toccate nave, e quello ligure ad attendersi una riduzione di circa il 10% sia per i passeggeri che per le toccate nave. Segue al quarto posto Palermo, che nel 2024 dovrebbe superare per la prima volta il milione di passeggeri (+6,4% 2024/2023) con 245 toccate. In termini assoluti le variazioni più consistente dovrebbero essere registrate da Livorno, Cagliari e Messina (rispettivamente +160.000, +150.000 e +125.000 movimenti passeggeri). I tre principali porti liguri, tutti presenti nella top 10 del 2024, sono accomunati quest’anno da una prevista riduzione di traffico (sia passeggeri che call) che potrebbe portare il totale regionale a scendere di poco sotto la soglia dei 3 milioni. Saranno 16 i porti che accoglieranno più di 100.000 passeggeri, con Brindisi a sfiorare quest’anno tale soglia che non sarà invece raggiunta da Siracusa.