L’obiettivo è ambizioso, ma possibile: diventare il player europeo di riferimento della logistica integrata. Un punto di arrivo che il Polo Logistica del Gruppo FS sta già costruendo, grazie a un rilancio del traffico merci in Italia che gli consenta di gestire anche primo e ultimo miglio. L’obiettivo nei prossimi dieci anni è quello di incrementare lo shift modale verso la ferrovia, aumentando significativamente la percentuale di merci trasportata dai treni, dato oggi fermo all’11%. Il piano industriale del Gruppo prevede 3 miliardi di investimenti dedicati al rinnovo della flotta, al potenziamento di terminal esistenti e alla creazione di nuovi e alla digitalizzazione.
Fattore abilitante di questo Piano è rappresentato dallo sviluppo e dalla valorizzazione delle persone. Per raggiungere gli obiettivi del Polo e affrontare le sfide della logistica moderna è fondamentale il lavoro di squadra, con l’impegno, le competenze e la passione di tutte le persone. Ne parliamo con Francesca Stacchiotti, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Mercitalia Logistics.
Formazione e sostenibilità
La formazione è passata da essere considerata un peso per le aziende, a una grande risorsa. Oltre ai temi basilari della sicurezza e delle certificazioni, Mercitalia Logistics e il Gruppo FS come affrontano il mondo della formazione contemporanea e della sostenibilità, con quali attività e quali finalità?
“Il Gruppo FS da anni affronta il tema della formazione considerandola come un processo by doing finalizzato sempre di più ad accrescere la consapevolezza delle proprie persone e consentire loro un apprendimento continuo basato “sul saper essere” oltre “al saper fare.” In un mondo che cambia velocemente, la formazione in aula in digital learning o come training on the job, è vista come quel mezzo che rende possibile facilitare nuovi apprendimenti per avere persone sempre attive e produttive, pronte a collaborare fra di loro per costruire iniziative, condividere esperienze e diffondere conoscenze. Anche per questo è importante coniugare formazione e sostenibilità, perché – come digitalizzazione e sicurezza – sono temi che viaggiano inevitabilmente collegati.
Come Polo Logistica lavoriamo per avere un ruolo principale in una vera e propria rivoluzione condivisa che darà un contributo fondamentale al rilancio del traffico merci in Italia, un rilancio competitivo e insieme sostenibile. Mercitalia Logistics, seguendo le linee guida del Gruppo FS, sta proseguendo il significativo investimento sull’evoluzione del digital learning a supporto dello sviluppo del know-how in diversi ambiti tecnici e trasversali, introducendo materiale formativo più agile e interattivo utilizzando e sperimentando soluzioni più ingaggianti”.
Dopo una prima fase preparatoria, oggi i piani di sviluppo industriale sul tema ambientale sono entrati in azione. Quali sono le traiettorie che state seguendo?
“La parola chiave per raggiungere questi obiettivi è integrazione mare-gomma-ferro, necessario per fare del trasporto ferroviario il vettore di trasporto delle merci nelle lunghe distanze (dai 300 km in su), lasciando al trasporto stradale il cosiddetto primo e ultimo miglio. Anche perché ogni camion tolto da strade e autostrade significa tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera.
Il nostro piano industriale prevede un investimento di 3 miliardi, dedicati al rinnovo della flotta, al potenziamento di terminal esistenti e alla creazione di nuovi e alla digitalizzazione. Inoltre, per gestire tutta la catena del valore, dal primo all’ultimo miglio, stiamo portando avanti partnership e collaborazioni con importanti player della logistica. Tutti i fattori produttivi del nostro piano tendono ad attivare un reticolo virtuoso di investimenti a valenza sociale (perché ravvivano il territorio), ambientale (togliendo i camion dalla strada si elimina la relativa CO2) ed economica (perché tutto ciò genera più valore per il sistema)”.
Tecnologia, nuovi sistemi integrati, IoT e automazione stanno entrando nel settore della logistica in maniera lenta ma costante. Quanto può cambiare la vostra opera di formazione interna sul personale addetto, che però ha anche età e sensibilità diverse?
“Le nuove tecnologie prima di essere insegnate devono essere comprese, per questo c’è bisogno di dare spazio alla comunicazione e all’informazione per consentirne la diffusione e renderle fruibili per l’intero network organizzativo. Stiamo investendo nella creazione di un ecosistema digitale, con l’obiettivo di sviluppare un portale di apprendimento integrato, in grado di customizzare i contenuti formativi in base agli obiettivi aziendali, agli interessi professionali di ogni dipendente anche in ottica generazionale.
Stiamo lavorando a prodotti digitali più sintetici, formati da oggetti diversi: testo, immagini, video, sistemi di gamification, etc. E in un prossimo futuro anche social, con interazioni tra discenti e scambio di feedback.
Cambia dunque il paradigma della formazione che agli strumenti di ultima generazione affianca percorsi formativi di mentoring, buddying, tutoring per abilitare le persone e fare in modo che le esperienze e le competenze di una generazione con più seniority possano essere trasferite in modo veloce ed efficace alle nuove. D’altra parte, i nativi digitali si faranno promotori e affiancheranno i colleghi meno esperti all’uso delle tecnologie, anche attraverso delle figure “focal point” individuate e formate per svolgere il ruolo di “facilitatori”.
Il mondo del ferroviario sembra essere in forte carenza di personale tecnico specializzato. Come si può far diventare questo settore altamente attrattivo per nuove generazioni, e con quali attività di orientamento/formazione?
“Il mondo dei trasporti e delle infrastrutture ha bisogno di un numero consistente tra ingegneri, operai specializzate e tecnici. Per colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro, è necessario invogliare e sensibilizzare i giovani ad intraprendere carriere tecniche fin dalle scuole medie.Diventa fondamentale fare sistema tra aziende, mondo accademico e scuole, per creare le competenze e le figure professionali necessarie alle imprese.
Il Gruppo FS è impegnato da anni con il mondo della scuola con progetti ed iniziative di orientamento volti a indirizzare e attrarre i più giovani verso le nostre professionalità tecniche che ci sforziamo ogni giorno di raccontare e valorizzare. Esperienze di stage, project work o tesi di laurea ma anche Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO, ex alternanza scuola-lavoro), che verranno attivati all’interno degli istituti scolastici di secondo grado, rappresentano degli esempi per fornire ai giovani occasioni di relazione con il mondo dell’alta formazione tecnica e con quello dell’impresa”.
Quali sono le figure più cercate dal vostro Gruppo, e quanto si modificherà la richiesta di personale specializzato alla luce anche dei nuovi investimenti nel prossimo futuro?
“Le figure professionali maggiormente ricercate continueranno ad essere le figure direttamente coinvolte nei nostri processi core: ingegneri, operai specializzate e tecnici. Altre professionalità necessarie per rispondere alle sfide della nostra organizzazione e del nostro settore saranno quelle attinenti all’ambito digital, innovation e sustainability. Gli investimenti rappresentano un’occasione per rafforzare il know-how e costruire delle basi per un futuro innovativo e digitalizzato basato su un ecosistema tra ferrovia, strada e trasporto merci.
Nel 2022, grazie al nostro modello di logistica integrata sostenibile, abbiamo risparmiato all’ambiente 1,8 milioni di tonnellate di CO2. Dobbiamo lavorare anche per evitare che in futuro le nostre strade siano sempre più congestionate, visto che le previsioni parlano dell’insostenibile scenario di 1 milioni di mezzi pesanti in più nei prossimi anni lungo le strade europee. È necessario sottolineare che un solo treno toglie dalla strada ben 30 camion, contribuendo alla riduzione dei gas serra inquinanti e garantendo spostamenti in sicurezza non solo delle merci, ma anche di tutte le persone che ogni giorno viaggiano in auto. Come detto, le professioni del futuro viaggiano insieme a una forte spinta di sostenibilità. Una parte è necessaria all’altra, e solo un’integrazione fra tutte le componenti del puzzle ci consegnerà un mondo più efficiente, verde e integrato”.
Leonardo Parigi