Due linee di business, che si intersecano nel mondo della logistica. Dalla logistica portuale al trasporto di merci continentale via camion e intermodale, Contship Italia racchiude nel Gruppo le diverse anime dello shipping in senso generale, comprendendo non soltanto le attività di spostamento merci che arrivano dal mare, ma anche una fetta importante traffico continentale che negli ultimi anni ha visto crescere il traffico intermodale a discapito del trasporto tutto strada. “Anche se con dinamiche differenti, ci sono fattori comuni con cui possiamo guardare alle nostre attività”, afferma Cristiano Pieragnolo, Chief Commercial Officer di Contship Italia.
“Dopo l’anno apicale della pandemia, il 2021 e il 2022 sono stati anni in cui fare previsioni era azzardato per il settore. La contrazione economica ha dato luogo a uno scenario imprevedibile, che ha visto aumentare la richiesta di trasporto in maniera smisurata, che a sua volta ha causato problemi di capacità che le aziende non sono state pronte a gestire. Abbiamo saputo adattare il nostro business, siamo stati capaci di riposizionarci e di offrire un servizio rinnovato. La contrazione dei volumi e le criticità del sistema ci hanno spinto ad aumentare la flessibilità delle nostre operazioni e avvicinarci sempre di più alle esigenze specifiche dei nostri clienti”.
I trend di crescita del settore, dunque, rischiano di essere penalizzati da una realtà commerciale che stenta a dare indicazioni chiare, e che soffre anche di improvvisi cambi di direzione. Tuttavia, il post-Covid ha regalato all’Unione Europea anche un nuovo slancio per quanto riguarda una visione logistica comune, che sappia traguardare le sfide e le complessità del momento, andando verso una più forte integrazione delle regioni. “Il trasporto ferroviario sta iniziando a ritagliarsi un ruolo preponderante, ma siamo solo all’inizio. A differenza di altri sistemi di collegamento, è chiaro che gli investimenti devono essere molto sostenuti a livello nazionale e continentale, anche e non solo per questioni di pura economia di scala. A livello europeo i vari stakeholder si stanno muovendo per dare risposte precise al settore, ma ci vuole molto tempo prima di arrivare a un punto di rottura rispetto ad altre forme di trasporto merci. Se la Svizzera è partita ampiamente in anticipo rispetto ad altri Paesi, tra cui l’Italia, anche la Germania sta cercando di attrezzarsi al meglio per arrivare ad avere un sistema efficiente. Ma sconta comunque notevoli problemi e ritardi strutturali. In Italia finalmente qualcosa di muove, e notiamo con piacere negli ultimi mesi che è sempre maggiore la richiesta di servizi intermodali dal Centro-Sud verso il Nord Europa. Significa che dobbiamo collegare meglio il nostro Paese per permettere anche regioni che hanno minori collegamenti di entrare nei corridoi di esportazione”.
La Spezia è al centro della strategia di sviluppo del Gruppo, che qui opera tramite la controllata LSCT. “Abbiamo la necessità di concentrare i nostri sforzi commerciali per far apprezzare le grandi potenzialità offerte da questo porto. Andando oltre al posizionamento geografico strategico, la quota intermodale del terminal della Spezia Container Terminal è infatti una delle più alte tra i porti italiani e i nostri clienti ci confermano che il livello di servizio offerto è al di sopra degli standard di settore. Uno dei punti di forza è sicuramente l’integrazione con un sistema logistico intermodale che ci permette di avere un unico interlocutore di controllo lungo la supply chain. Abbiamo altri due temi importanti per il Gruppo: tecnologia e formazione del personale. Se sulla prima tutti siamo consapevoli dell’importanza di investire continuando a innovare, ancorché debba essere legata a un suo sapiente utilizzo, il personale specializzato è una vera risorsa, oggi più che mai. Nel nostro settore il processo di formazione e apprendimento è lungo e complesso. E investire in tecnologia non risulta più sufficiente, perché cruciale avere personale formato e specializzato in grado di concretizzare l’investimento e garantire il valore aggiunto atteso. Per questo in Contship puntiamo a valorizzare e far crescere le nostre persone attraverso formazione e percorsi di carriera”.
Leonardo Parigi