Un portafoglio di ordini pieno, tanta tecnologia e una spiccata sensibilità ambientale per soddisfare anche la clientela più esigente. Sanlorenzo arriva al Nautico di Genova portando al pubblico nuovi modelli per stupire ancora. Dopo gli eccellenti numeri del primo semestre, quali sono le attese per il futuro dell’azienda e quali sono i principali trend come richieste dei nuovi clienti?
«Tecnologia e sostenibilità sono sicuramente i principali driver di questo decennio di Sanlorenzo, e costituiscono i capisaldi della nostra “Road to 2023”», racconta Alessandra Capozzi, Marketing & Communication Manager Sanlorenzo. «Non esiste infatti sviluppo senza sostenibilità. Per questo motivo abbiamo stretto partnership con i più grandi player mondiali nella generazione di potenza e nella gestione di energia per sviluppare progetti focalizzati sull’impiego marino delle fuel cell a idrogeno e introdurre quindi innovazioni e tecnologie volte a ridurre l’impatto ambientale degli yacht».
«Non solo. Elemento fondante della strategia che ci porterà al 2030 è il rafforzamento degli “High-End Services”, all’interno dei quali riveste particolare importanza la “Sanlorenzo Charter Fleet”, prima società al mondo di charter mono-brand. Al fine di gestire al meglio questa importante e non semplice attività, Sanlorenzo sta finalizzando l’acquisto della società “Equinoxe”, uno dei principali operatori di charter a livello europeo».
Una lunga stagione di boat show è alle porte. In quale ambito riuscirà a distinguersi Sanlorenzo, anche al Salone Nautico?
«A Genova porteremo gli ultimi due nuovi modelli Sanlorenzo, SD90 e SP110, che abbiamo presentato ufficialmente a Cannes e che rappresentano concretamente la nostra visione e il nostro impegno per i prossimi anni. Sono due modelli rivoluzionari. SD90 è l’imbarcazione più piccola della linea semidislocante. Patricia Urquiola, che ne ha creato gli interni, ha curato in maniera particolare l’aspetto sostenibile di ogni dettaglio. Solo per fare qualche esempio, circa il 20% dei materiali a bordo sono riciclati, gli impianti e gli elettrodomestici sono stati selezionati per ridurre al minimo i consumi energetici, sono stati installati i vetri a doppia camera, per evitare l’entrata di calore e ridurre così l’uso di aria condizionata.
«SP110, invece, è il primo open coupé Sanlorenzo, progettato prestando la massima attenzione all’ambiente. “SP” sta infatti per Smart Performance, dove per “performance” non si intende solo velocità ma anche comfort di bordo e attenzione ai consumi».
Dopo la pandemia, la guerra e un inverno che si annuncia “intenso”. Che cosa vi aspettate per il futuro aziendale e come eventualmente si può continuare a lavorare ad alti livelli nonostante la pressione sul tema dell’energia e dei costi?
«Abbiamo un portafoglio ordini che ha superato il valore di 1,4 miliardi di Euro al 30 giugno, oltre il 90% dei ricavi previsti per il 2022», analizza ancora Capozzi. «Dal punto di vista consumi, Sanlorenzo non è un’azienda particolarmente energivora e, ciò nonostante, sta dotando tutti i nuovi stabilimenti di impianti che la renderanno sempre più indipendente da questo punto di vista. Monitoriamo attentamente la situazione, ma al momento non riteniamo che i maggiori costi di energia possano incidere sulla nostra produzione e costi in maniera critica».
Ritenete che siano cambiate le esigenze dei clienti negli ultimi anni, in termini di materiali di bordo, tecnologia, sicurezza e spazi?
«I desideri e le richieste dei nostri armatori si sono evolute sempre di più negli ultimi anni, soprattutto dopo questo periodo di emergenza sanitaria che ci ha costretto ad una diversa percezione degli spazi in cui viviamo. Lo yacht non è più solo sinonimo di relax e tempo libero, ma è diventato un luogo in cui allontanarsi dagli assembramenti e in cui poter lavorare. A tutto questo, si è aggiunta una sempre maggiore attenzione da parte dei nostri clienti ai temi di sostenibilità e riduzione dei consumi. I nostri armatori sono esperti conoscitori del mondo nautico che vogliono un prodotto esclusivo, estremamente personalizzato, che permetta loro di vivere al meglio l’esperienza di navigazione in mare aperto che i nostri yacht possono offrire con un consumo contenuto ed un sempre minore impatto ambientale».
Leonardo Parigi