Tecnologia e innovazione per la difesa. Leonardo al servizio del futuro

Un gruppo industriale da 53.000 addetti, 2,2 miliardi di investimenti in ricerca e sviluppo, un portafoglio ordini da oltre 39 miliardi di dollari e 111 siti produttivi distribuiti in tutto il mondo. Bastano questi numeri per evidenziare la predominanza di Leonardo nel mondo, dove ormai la tecnologia applicata agli investimenti è in buona parte dedicata alla sicurezza e alla difesa. Nelle sue più recenti interviste, l’ad Roberto Cingolani ha più volte sottolineato come sia essenziale, in questa fase storica, l’investimento nella più alta tecnologia legata alla difesa, uniformando le politiche industriali dell’Unione Europea perché tutto il continente sia pronto e reattivo a qualsiasi minaccia.

Secondo Cingolani, “La cyber security è ormai parte integrante del concetto di Difesa, che si è allargato verso una prospettiva più ampia, di sicurezza globale. In questo contesto, le tecnologie elettroniche e la sicurezza cyber rappresentano elementi chiave, così come la digitalizzazione. L’intelligenza artificiale consente di analizzare grandissime quantità di dati e di fare previsioni. E, proprio come in medicina, anche in materia di sicurezza la previsione rappresenta parte della soluzione”. Il piano industriale di Leonardo 2024-2028 recita, tra le altre principali direttrici, la necessità di investire sul: “Potenziamento del core business della Difesa basato su un massivo utilizzo della digitalizzazione e sulla focalizzazione delle attività di R&S in aree e settori ad elevato valore aggiunto (Digital continuum, Cloud, Computing power, Comunicazione resiliente a banda larga, Security by design, Intelligenza Artificiale). 

La progressiva ed estesa digitalizzazione negli scenari internazionali (utilizzo di comunicazioni satellitari come di droni) ha cambiato radicalmente gli schemi e le prospettive, introducendo un nuovo concetto di Sicurezza globale che va oltre quello tradizionale di Difesa. Un cambio, non solo di approccio, che comporta importanti sforzi di adeguamento tecnologico. Il Digital Continuum consentirà alle tecnologie multi-dominio di orchestrare le attività militari in tutti i dominii operativi (terrestre, aereo, marittimo e spaziale)”.

Le applicazioni satellitari

Tutti noi, spesso senza saperlo, utilizziamo ogni giorno le funzionalità rese possibili dal programma Galileo, il sistema di posizionamento e navigazione satellitare più preciso al mondo, che serve oltre quattro miliardi di persone e dispositivi a livello globale. Ormai disponiamo di tecnologie sofisticate che utilizziamo con semplicità, ma anche solo per avere a disposizione tutte le mappe satellitari – per la navigazione e per la localizzazione – sono necessarie tecnologie spaziali con una lunga storia di ricerca alle spalle. Il traffico aereo, ferroviario e marittimo, ad esempio, sono supportati costantemente dalle tecnologie spaziali, che rappresentano inoltre una risorsa per l’agricoltura, la scienza, i droni e le auto a guida autonoma.

La precisione e accuratezza di Galileo, lanciato dall’Unione Europea con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è possibile anche grazie al contributo tecnologico di Leonardo nelle componenti terrestre e spaziale. A Campi Bisenzio vengono creati i sensori di assetto, utilizzati per il controllo della posizione dei satelliti. Nel Centro Spaziale del Fucino, Telespazio ha realizzato uno dei due centri di controllo, che gestiscono la costellazione e la missione del programma Galileo. Sei dei dodici satelliti di Seconda Generazione, che sostituiranno quelli oggi in orbita, saranno invece costruiti da Thales Alenia Space a Roma. Nel nuovo sistema, saranno inoltre potenziate le attività di monitoraggio della cyber security, anche grazie alle attività di un consorzio industriale di cui sono parte sia Thales sia Leonardo.

Le attività sul mare

Lo scorso luglio 2023 Orizzonte Sistemi Navali (OSN), la joint venture partecipata da Fincantieri e Leonardo con quote rispettivamente del 51% e del 49%, aveva firmato l’Accordo Quadro di Mantenimento in Condizioni Operative (MCO) per la portaerei Cavour e i cacciatorpediniere classe Orizzonte Andrea Doria e Caio Duilio della Marina Militare. Un accordo dal valore complessivo di 190 milioni di euro, della durata di 5 anni. In particolare, le attività previste si riferivano ai sistemi e apparati di piattaforma e del sistema di combattimento delle unità concordate, al fine di assicurarne il mantenimento delle condizioni operative e l’accrescimento del know-how del personale della Marina Militare. In questo contesto, Leonardo si occupa di curare tutti i sottosistemi afferenti al sistema di combattimento, sensori radar, combat management system, lanciatori e sistemi d’arma delle due classi di navi, presso le basi navali di La Spezia e Taranto.

Nello stesso periodo veniva firmato un altro accordo – nel contesto del programma di acquisizione OPV (Offshore Patrol Vessel) della Marina Militare – per la costruzione di tre nuovi pattugliatori di nuova generazione, con opzioni relative ad ulteriori tre unità e agli adeguamenti infrastrutturali necessari per le basi navali di Augusta, Cagliari e Messina, dove avranno sede le navi. Oltre 925 milioni di euro previsti per il contratto delle prime tre unità, anch’esse prodotte dalla joint venture tra Leonardo e Fincantieri.

Nell’autunno scorso la Marina Militare ha completato la nuova flotta di tutti gli NH90 che derivavano dal contratto con Leonardo, che ha curato la progettazione, la produzione e una parte dell’integrazione dei sistemi e delle componenti del modello costruito da NHIndustries, la più grande JV elicotteristica nella storia europea. NHIndustries raccoglie il meglio dell’industria elicotteristica e della difesa europea, essendo costituita da Airbus Helicopters (62,5%), Leonardo (32%) e GKN Fokker (5,5%). L’ultimo dei 46 SH-90A previsti, dedicato a operazioni antinave e antisommergibile, assemblato presso lo stabilimento Leonardo di Venezia Tessera, è stato assegnato alla base di Maristaeli Luni della Marina Militare e presentato il 29 settembre 2023. Quest’ultimo si unisce a una flotta di dieci MH-90A, ottimizzati per compiti di trasporto tattico e operazioni speciali, portando a 56 la flotta totale di NH90 in servizio. A inizio maggio 2024 Leonardo ha comunicato di aver firmato un accordo vincolante per la vendita della linea di business Underwater Armaments & Systems (UAS) a Fincantieri, per un importo di 300 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto per l’inizio del 2025.

Leonardo Parigi