Confitarma, Sisto: “Necessario il dialogo con il mondo della sicurezza”

“I problemi che abbiamo oggi derivano non soltanto dalle crisi attuali, ma da un lungo e lontano passato. Possiamo sperare di risolverli a breve, chiaramente, ma il cambiamento in atto a tutti i livelli ci porta inesorabilmente a guardare a orizzonti ben più ampi, che toccano anche il 2040”. Luca Sisto, Direttore Generale di Confitarma, analizza così il momento di instabilità generale sui mari (e non solo). Confitarma però da tempo dialoga attivamente con le istituzioni nazionali della difesa, prima su tutte ovviamente la Marina Militare. “Abbiamo iniziato a interloquire anni fa, a seguito delle crisi della pirateria. Gli attacchi poi sono progressivamente diminuiti con il tempo e anche grazie alle tante missioni internazionali messe in acqua, ma i contatti non sono mai venuti meno. E per il settore questo è un grande vantaggio, perché l’attuale situazione del Mar Rosso non ha bisogno di allacciare rapporti tra il mondo civile e quello militare, perché esistono già. Inoltre, così come con la Marina Militare, Confitarma ha sviluppato negli anni profondi rapporti con la Capitaneria di Porto, per cui abbiamo ottime relazioni con tutti gli apparati di sicurezza e controllo”.

A fine marzo si è svolta la nuova esercitazione nell’ambito dell’Operazione Mediterraneo Sicuro, che si è concentrata questa volta sull’attività ispettiva nel caso di un possibile carico illegale. La simulazione è avvenuta al largo di Rodi e ha visto protagoniste la Grande Ellade del gruppo Grimaldi e la nave Bergamini della Marina Militare. “In quell’occasione, come altre volte, Confitarma ha collaborato attivamente anche grazie alla partecipazione del gruppo Grimaldi. Risulta fondamentale lo scambio di dati, informazioni, prospettive e dinamiche generali tra il mondo civile e quello militare, perché non parliamo di questioni astratte, come potevano esserlo in passato. La sinergia tra le parti è fondamentale anche per conoscersi e per apprendere in anticipo tutti i dettagli che riguardano l’armamento nazionale”.

Dialogo tra le parti

Dopo tanti anni in cui il mondo della sicurezza era però considerato chiuso e restìo a guardare alla marittimità in generale, c’è quindi un interesse anche da un punto di vista tecnico? “Certamente sì, perché le navi di ultima generazione hanno anche delle specifiche tecnologiche differenti rispetto al passato. Il rapporto privilegiato che abbiamo sviluppato con la difesa si traduce anche in stimoli e spunti nuovi per l’industria della cantieristica navale, dove si cerca di premiare la sicurezza e non solo il puro calcolo economico”.

“Il valore della marina militare è molto alto, e sappiamo bene che sta dando alti standard qualitativi anche nei confronti di altre marine nazionali a livello globale, anche per l’impegno profuso molto oltre il Mediterraneo”, prosegue Sisto. “Il mare unisce e non divide, e così il commercio sappiamo bene che è anche uno strumento di rapporto tra i continenti. L’avvicinamento tra il mondo della difesa e quello della logistica va visto come un naturale coinvolgimento per la sicurezza dei traffici, ma anche come impronta caratteristica del nostro posizionamento a livello internazionale”.

operazione mare aperto 2024

A metà maggio ha preso il largo l’operazione “Mare Aperto“, la principale esercitazione della Marina Militare italiana, che ha visto coinvolti quest’anno oltre 9.500 militari provenienti da 27 diverse nazioni, di cui ben 11 membri della Nato. L’operazione ha coinvolto 100 unità tra navi, aerei, sommergibili e veicoli non pilotati. “Ennesima dimostrazione di come le fasi di esercitazione congiunta”, sottolinea ancora il direttore generale di Confitarma, “siano fondamentali per avere tempi di reazione adeguati, oltre che un canale di comunicazione efficace tra il personale civile e quello militare. Durante questa esercitazione l’11 maggio si è tenuta un’attività addestrativa congiunta nel Mar Tirreno, che ha visto impegnata anche Confitarma e una unità della flotta del Gruppo Grendi. Attività che sottolinea ulteriormente la forte connessione tra il mondo civile e quello militare e della sicurezza”.

Leonardo Parigi