Sardegna, cantieri aperti per l’isola del domani

Un’isola celebre per la sua natura e le sue meraviglie, che punta a un profondo rinnovamento dei suoi porti. Non soltanto per attrarre nuovi traffici, ma anche per rivedere radicalmente l’impianto della sostenibilità delle navi, degli scali e della realtà del trasporto nel suo complesso. Per vedere più da vicino il processo in atto, abbiamo chiesto al Presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, il punto di partenza del progetto, e cioè Cagliari.

Una razionalizzazione degli spazi per dare ordine, più aria e più semplicità al porto del capoluogo. Come si evolve il masterplan?

“È un progetto di grande complessità – non a caso definito Masterplan – che si concluderà nel 2029 con il completamento dell’ultima tessera del mosaico: il trasferimento del traffico Ro-Ro e Ro-Pax dal porto storico all’avamporto ovest del porto canale dove, entro l’anno, partiranno i lavori di realizzazione del nuovo porto commerciale”, racconta il Presidente dell’AdSP. “Allo stato attuale, siamo nel vivo del processo di radicale trasformazione del compendio portuale storico, fisiologicamente più vocato alla nautica da diporto, alla crocieristica e, non ultimo, a nuovi punti di integrazione mare – tessuto urbano. Questi ultimi, già in avanzata fase di completamento – si pensi ad esempio alla riqualificazione del lungomare a Su Siccu – garantiranno nuovi spazi per lo svago e lo sport, in un ambiente maggiormente salutare nel quale possono coesistere attività portuali meno impattanti (nautica e crociere) e presenza antropica.   

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Massimo Deiana

Rientra in questa visione la nuova destinazione del Molo Rinascita (interno ed esterno) al solo traffico crocieristico, con la riqualificazione del terminal e la riorganizzazione dei varchi di security e di accesso alle aree operative. Tutto il compendio compreso tra i moli Sabaudo interno e Ichnusa avrà, invece, una nuova funzione, che troverà spinta propulsiva una volta conclusa la trasformazione dell’ex Stazione marittima in centro servizi per la nautica da diporto di alto livello. Processo reso possibile grazie ad un project financing, aggiudicato nel 2023, che vede un investimento di capitale privato per oltre 34 milioni di euro. Nell’ottica di rilancio dell’intera area, si rivelano strategiche le basi poste dagli accordi, firmati nel 2022, con la Marina Militare e la Direzione Marittima di Cagliari per il riposizionamento delle unità militari in aree più idonee. 

Diportismo nautico, charter, ma anche attività sportive legate al mare che, all’interno di questo Masterplan, trovano casa negli approdi che sorgeranno nel pennello Bonaria (per il quale è stato messo a mare un apposito frangionda), a Sant’Elmo e sulla Banchina Est di San Bartolomeo per la quale, in questi giorni, è stato individuato con una procedura ad evidenza pubblica il nuovo concessionario. L’intero comparto diportistico potrà, infine, contare sul nuovo Distretto della Cantieristica Nautica per il quale, il prossimo 8 aprile, scadranno i termini per la presentazione delle manifestazioni d’interesse, da parte degli operatori del settore, per il rilascio delle concessioni demaniali marittime nel compendio inaugurato lo scorso luglio alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. Una stimolazione di mercato che riguarderà l’intero bene demaniale, composto da 174 mila e 700 metri quadri di aree scoperte e relative banchine e diviso in 13 lotti per attività di costruzione, refitting, riparazione e manutenzione di navi da diporto anche superiori ai 50 metri di lunghezza, ma anche attività destinate a riparazione motori, installazione impiantistica elettrica ed elettronica, fabbricazione e riparazione di articoli in materiale tessile, di articoli metallici, minuteria, strumenti per la navigazione ed apparecchiature per l’illuminazione”.

Il 2024 si preannuncia come anno record per le crociere. Quali sono le previsioni?

“Abbiamo in previsione oltre 260 navi e una stima di almeno 650 mila passeggeri nell’intero sistema portuale sardo. È sicuramente una stagione senza precedenti, sia per prenotazioni di scali che per numero di crocieristi attesi. Un flusso continuo che, da gennaio, proseguirà fino a tutto il mese di dicembre. Già dal 2023, con circa 438 mila crocieristi, quindi più del doppio rispetto all’anno precedente, avevamo intravisto questo exploit. L’obiettivo, considerata l’imminente appuntamento del Seatrade Cruise Global di Miami, è di continuare ad aggiungere ulteriori caselle ai nostri calendari crocieristici”. 

Quali sono le attività in cantiere e in progetto per il cold-ironing negli scali dell’isola?

“Nel mese di dicembre 2023 abbiamo aggiudicato l’appalto integrato per la progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione dell’impianto di on-shore power supply, (cold-ironing) per l’alimentazione elettrica delle navi in sosta nei porti di Cagliari (Porto storico e Porto Canale), Olbia – Isola Bianca, Golfo Aranci, Santa Teresa Gallura, Porto Torres e Portovesme. Si tratta di un’opera, senza timore di smentita, la prima in Italia per dimensioni e copertura, per un importo complessivo di progettazione (definitiva ed esecutiva) e lavori, complessivamente pari a 51 milioni e 761 mila euro, interamente finanziati con fondi PNRR. Gli impianti previsti in progetto sono in tutto sette: 22 megawatt di potenza per Olbia (importo finanziato dal Pnrr pari a 21 milioni e 560 mila euro); 3 megawatt per Golfo Aranci (2 milioni e 400 mila euro); 0,6 MW per ciascuno scalo a Santa Teresa e Portovesme (500 mila euro per porto); 15 MW per Porto Torres (12 milioni e 750 mila euro); 22 MW per il porto di Cagliari (storico e terminal ro-ro) (20 milioni e 900 mila euro) e altri 13 megawatt per il Porto Canale (12 milioni e 200 mila euro). 

Il tutto potrà essere monitorato e gestito, da remoto, attraverso due centrali posizionate rispettivamente ad Olbia e a Cagliari.Una volta conclusi e collaudati i lavori, l’AdSP procederà con un ulteriore bando per l’individuazione dell’operatore che curerà la gestione, la manutenzione dell’impianto e la fornitura dell’energia elettrica alle navi. Il nostro obiettivo, in linea con le vigenti e sempre più stringenti normative europee per l’abbattimento delle emissioni inquinanti e del rumore, è quello di elevare lo standard degli scali di sistema affinché possano cogliere, senza ritardi, le sfide a cui la portualità italiana e il trasporto marittimo in generale saranno chiamati a rispondere, già a partire da questo anno, per non perdere di competitività”.

Dalla mitilicoltura ad Olbia al re-impiantamento della posidonia nell’ambito dei lavori dell’Antemurale a Porto Torres. Come si fa coesistere la crescita portuale con un territorio così delicato? E quali gli esempi virtuosi di azioni sostenibili messe già in campo?

“Come più volte pubblicamente sostenuto, la grande infrastrutturazione coniugata con la sostenibilità ambientale sono spesso causa di cortocircuiti che vanno ad incidere pesantemente sui tempi di realizzazione delle opere e, di conseguenza, sulla crescita e la competitività dei porti del Sistema Italia. È altresì vero che l’azione amministrativa non possa prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente, della storia e del tessuto produttivo locale. La governance dell’AdSp del Mare di Sardegna è l’esempio più evidente di una prova incredibile di sottile equilibrio tra tutti questi aspetti. Non a caso, nel 2023, abbiamo ricevuto lo Smart Ports Award. Premio, questo, dedicato a quelle Autorità di Sistema Portuali italiane che hanno saputo contraddistinguersi per “la continua e preziosa attività svolta a servizio della comunità e del Paese, tesa a definire ed a coniugare con spirito operativo e proattivo gli indirizzi della transizione ecologica, energetica e digitale, coniugando ed armonizzando sviluppo economico, tutela ambientale e sensibilità sociale”. 

Sono numerosi, in tal senso, gli esempi virtuosi di azione volta alla sostenibilità. Cito, a titolo d’esempio, la salvaguardia delle essenze autoctone presenti nell’area del Porto Canale di Cagliari; l’intervento, riconosciuto a livello nazionale, di espianto e reimpianto di una consistente colonia di posidonia oceanica, la tutela dei cetacei e la salvaguardia dell’intera fauna marittima presente nell’ambito delle attività precedenti all’avvio lavori dell’Antemurale di Porto Torres. Il costante monitoraggio delle acque e delle correnti per la gestione dei sedimenti derivanti dagli interventi di livellamento ed escavo dei fondali, in particolare nel golfo di Olbia, dove convivono in armonia traffici marittimi, mitilicoltura e turismo. Azioni che, non nascondo, hanno inciso e continueranno ad incidere pesantemente sui costi delle opere, senza contare, come ho già detto, le tempistiche enormemente dilatate. Il mio auspicio è che, grazie anche alla ricerca, alle nuove tecnologie, ma anche e soprattutto ad una necessaria revisione dell’impianto normativo nazionale, si possano garantire gli stessi risultati, ma con tempi e budget ridotti. E’ uno sforzo che tutti siamo chiamati a fare, nel rispetto e per la tutela della nostra casa comune”.

Leonardo Parigi