Shipping al giro di boa per un nuovo mondo del lavoro

Dai terminal agli armatori di tutto il mondo, il tema della mancanza di personale addetto è sempre più frequente. Nell’ultimo rapporto di Drewry, agenzia specializzata nell’analisi del settore shipping, si legge che l’offerta di ufficiali e di marittimi in generale sta diventando sempre più bassa. E le previsioni peggiorano ancora con l’andare del tempo. Il deficit ha raggiunto un livello record, e rischia di avere impatti duraturi sul settore marittimo. Il rapporto segna al 9% la quota di personale imbarcato che manca alle aziende, “il livello più alto da quando Drewry ha iniziato ad analizzare il mercato della gente di mare 17 anni fa”.

Il rapporto cita diversi fattori che contribuiscono alla crescente carenza di ufficiali e marittimi. La pandemia da Covid-19 ha moltiplicato i disagi e gli impatti psicologici sulle persone che navigano, così come le ha spinte a cambiare spesso mansione lavorativa, magari cercando di avvicinarsi a casa e ai propri affetti. Inoltre, si segnala anche la forte preoccupazione di rimanere isolati e bloccati a bordo delle navi in base anche alle difficoltà del contesto globale. E se anche l’IMO, nel celebrare il World Maritime Day, ha spinto sulla necessità del settore di adeguarsi rapidamente alle nuove regole internazionali per la digitalizzazione e la riduzione dell’impatto ambientale, è chiaro che sia sempre più necessaria una revisione complessiva anche di tutto il processo di formazione dei tecnici, degli ufficiali e dei marittimi. Lavori e professioni che si accingono a cambiare rispetto al passato, anche alla luce delle nuove tecnologie e dei desiderata del mondo industriale.

Secondo l’ITF (International Transport Workers’ Federation), sono molte le aziende che, a livello globale, sono ancora carenti sul rispetto dei diritti dei lavoratori. Motivo che ha spinto il sindacato dei marittimi a pubblicare una guida per supportare una transizione culturale del settore perché i diritti umani vengano prima di altre questioni. La pubblicazione, lanciata durante un forum con l’Ethical Trading Initiative (ETI), che riunisce aziende globali con un fatturato combinato di oltre 166 miliardi di sterline, cerca di fare chiarezza anche sui lati oscuri dello shipping. Nel solo 2022 gli ispettori dell’ITF hanno recuperato oltre 36 milioni di dollari di salari inevasi, e nel biennio 2020-2022 l’organizzazione aveva segnalato all’ILO oltre 260 casi di abbandono dei lavoratori.

Leonardo Parigi