Circle Group spinge sul digitale e sull’innovazione 5.0 per il futuro della logistica

La supply chain è sempre più digitale, e a dirlo non sono più le fantasiose stime degli esperti. Il mercato è oggi dominato da piattaforme e sistemi tecnologici che entrano preponderanti nei terminal portuali, nei nodi ferroviari, negli hub logistici. “Le esigenze di automazione sottendono comunque a una governance umana che deve dare un impulso e una direzione che siano utili alla crescita”, sottolinea Luca Abatello, Presidente e CEO di Circle Group, holding in prima linea per il supporto alle aziende e alle istituzioni del settore della logistica. “Supply Chain 5.0 e Transizione 5.0 sono la naturale evoluzione dell’industria nel 2024-2030 e del programma del Ministero delle Imprese e Made in Italy, a cui sono state provvisoriamente destinate risorse pari a quasi 5 miliardi di euro, per il sostegno a PMI nel processo di transizione ecologica, industriale e digitale. Il nostro lavoro è sempre quello di trovare soluzioni integrate e sempre più mirate per collegare ed efficientare il dialogo tra catena logistica e industria. Porti e snodi logistici sono i fulcri della crescita del settore, ed è quindi ovvio che qui si concentrino le maggiori attenzioni del mondo tecnologico affinché ci sia sempre maggiore efficienza in termini di tempistiche e margine di miglioramento”.

Luca Abatello

Ma se la tecnologia avanza a grandi passi, le competenze di chi guida le decisioni devono crescere di pari passo. “Questo è uno dei punti nevralgici del tema. Se anche abbiamo a disposizione una vasta gamma di strumenti, è sempre l’essere umano a prendere la decisione. La nostra partecipazione a Milano a “Go International” (evento espositivo di riferimento per i servizi di supporto all’export e all’internazionalizzazione, 11-12 Ottobre ndr) è stato un momento davvero molto interessante, che ci ha consentito di allargare ulteriormente il parterre di conoscenza e di rapporti nazionale ed internazionali. Il cuore dell’economia italiana, guidata dall’esportazione, si chiede come riuscire a sfruttare queste opportunità, e noi come Circle Group attraverso le nostre soluzioni e i servizi federativi basati sui principi di Cooperazione Uomo – Macchina – Ambiente accompagnamo le aziende in un percorso di creazione un nuovo Ecosistema 5.0, dentro al quale assume un’importanza strategica l’Intelligenza Artificiale ed in generale tutte le tecnologie innovative quali:  realtà aumentata e dispositivi IoT, strumenti e algoritmi di ottimizzazione robotica e machine learning.  

Ambiente, fattore umano e tecnologia devono essere quindi considerati come un unicum su cui agire tramite la tecnologia, con quindi diversi livelli accumunati da un’unica direzione di sviluppo. E qui entra in campo la necessità di avere anche persone pronte a entrare in un mondo del lavoro sempre più particolare, che interseca le necessità stringenti della catena logistica con le opportunità tecnologiche. “Le varie crisi che stiamo attraversando in questi anni non facilitano il compito di chi cerca risorse pronte e capaci, ma che sappiano anche dialogare tra diversi settori industriali. È importante fare una riflessione a livello generale sulla formazione, perché la scarsità di determinate figure può inficiare la velocità del processo di transizione ecologica e digitale che stiamo perseguendo a livello europeo. Anche per il livello di management aziendale, risulta difficile trovare sul mercato persone che affianchino l’expertise con competenze più varie. E non è un tema terzo quello del welfare interno alle aziende. Come Circle Group abbiamo creato un sistema che aiuti il personale a equilibrare al meglio la vita lavorativa con quella personale, supportando e ascoltando le necessità di ognuno di noi, affinché le migliori risorse che abbiamo siano davvero coinvolte nel processo di creazione del valore. È difficile e rappresenta un’ulteriore sfida per tutti.

Industria, università e mondo della ricerca possono lavorare egregiamente insieme, e il Centro di Competenza Start 4.0 ne è un esempio brillante: diventare un paradigma di ricerca applicata alla realtà dell’industria e delle PMI che sono rivolte al settore, perché solo lavorando di concerto a livello pratico possiamo individuare le carenze in maniera chiara, così da potervi sopperire. Il tema del 5.0 per noi è un inizio di percorso, ci lavoreremo per tutti i prossimi anni. Legato a questo aspetto c’è anche l’approvazione del tema e-CMR, il cui recepimento è previsto per le prossime settimane in Parlamento. Una volta attiva (e con l’adozione progressiva del Regolamento e-FTI), avremo la totale smaterializzazione dei documenti di trasporto, una procedura che andrà a migliorare sicurezza, tempistiche ed efficienza. E lavoreremo sempre di più sull’ultimo miglio tra porto e ferrovia, potendo ampliare in maniera digitale le capacità di tutti gli operatori. Le direzioni di lavoro sono molte e sono reali, siamo già nel futuro del settore”.

Leonardo Parigi