Blue Economy, il valore della formazione

di Teodoro Chiarelli

Il mondo dei trasporti e della logistica è in grande trasformazione, ed è sempre maggiore la richiesta di figure altamente specializzate che sappiano inserirsi in un settore in forte espansione. A Genova, ad esempio, nella filiera dello shipping, dagli armatori agli agenti marittimi, dagli spedizionieri alla logistica, la domanda delle imprese, specie per lavoratori diplomati, supera di gran lunga l’offerta del mercato occupazionale: due profili trovati ogni cinque posti di lavoro richiesti.

La maggiore richiesta riguarda il settore tecnico, legato in particolare all’IT: il fabbisogno globale dichiarato dalle imprese genovesi è di 13.700 persone in media all’anno mentre l’offerta è limitata a 5.800. E al settore dell’autotrasporto, a livello nazionale, mancano all’incirca 18 mila autisti. Numeri che sono emersi nel corso dell’incontro fra gli studenti dell’Istituto Nautico San Giorgio di Genova e Camogli e alcuni esponenti dello shipping e della logistica, fra cui il presidente di Assagenti, l’associazione degli agenti marittimi genovesi, Paolo Pessina e il presidente del Consorzio Global, Davide Falteri, nel corso di uno dei convegni nell’ambito della Genoa Shipping week che si è tenuta a inizio ottobre nel capoluogo ligure. Ma la situazione non cambia nelle altre città dello shipping: da Livorno a Cagliari, da Napoli a Palermo, da Trieste a Ravenna e Bari.

Ecco, dunque, che la formazione oggi come oggi gioca un ruolo fondamentale per lo sviluppo della blue economy, che è fatta sì di navi, container, terminal, camion, treni e basi logistiche. Ma poi richiede sempre più operatori qualificati, in grado di utilizzare  tecnologie in continua evoluzione, o garantire servizi di qualità nel caso del trasporto passeggeri. Nel caso delle crociere, ad esempio, la differenza la fanno sì i costi, ma anche l’impeccabilità dell’offerta che ruota intorno al food&beverage.

Così, istituzioni come l’Accademia Italiana della Marina Mercantile, con due sedi a Genova dedicate al mondo marittimo e a quello dell’accoglienza dei passeggeri, offrono diversi corsi che garantiscono ai giovani importanti sbocchi occupazionali. Totalmente gratuiti, costruiti insieme alle aziende del settore, per formare oltre 220 addetti ad alta specializzazione, i corsi Its, di durata biennale o triennale, spaziano sull’ampio ventaglio di opportunità professionali offerto dal mondo marittimo e logistico.

Quali sono i protagonisti e le categorie del sostegno all’innovazione nel mondo dello shipping? Quali i modelli, dalla selezione dei candidati alla modalità di erogazione dei sostegni, chi sono i soggetti che si fanno promotori? Pubblico, privato o un mix? Con il nostro focus proviamo a rispondere ad alcune di queste domande.

Teodoro Chiarelli