Rotta sullo yachting. Le strategie di Cambiaso Risso per la crescita nel settore

Cannes, Monaco, Genova. La stagione dei saloni nautici si rinnova anche in questo inizio autunno, e il mondo della nautica e del diporto sarà presente in ogni sua sfaccettatura. Se il comparto si presentava molto più segmentato, solo pochi anni fa, «oggi guardiamo a una situazione molto diversa». Parola di Raffaele Bruzzo, Direttore della sede di Montecarlo del Gruppo Cambiaso Risso, che dalla capitale monegasca gestisce il settore yacht della storica società di broker & insurance genovese.

Raffaele Bruzzo

«L’atmosfera del festival di Cannes è stata estremamente positiva, ci sono tutte le dinamiche perché sia una stagione davvero positiva per il settore». Cambiaso Risso, nata a Genova nel 1946, ha da sempre due filoni di business che rappresentano il cuore pulsante delle attività della società guidata da Marco Risso e Mauro Iguera. Da una parte il brokeraggio assicurativo, e dall’altra i servizi di agenzia marittima. «Ma da qualche anno ci siamo spinti oltre, individuando nel mondo yachting grandi possibilità di crescita», racconta Bruzzo. «Nell’ultimo anno abbiamo integrato una nuova figura nel nostro ufficio di Montecarlo, con il coinvolgimento di un broker di grande esperienza che segue per il Gruppo le attività di compravendita di posti barca. Un’attività che espande ulteriormente le possibilità della società, che dal contesto tradizionale dello shipping si sta rivolgendo sempre più anche al mondo yachting». 

Oggi Cambiaso Risso ha sedi operative e uffici regionali a Londra, Bergen, Montecarlo, Singapore, Shanghai, New York, Napoli, Atene, Istanbul, quali hub strategici per il settore marittimo. «Non abbiamo perso le nostre origini, lo shipping rimane il core business della società. Ma quando abbiamo iniziato a lavorare sullo yachting, era riferito alle imbarcazioni private dei nostri clienti storici. Abbiamo capito che avremmo potuto mettere in campo le nostre competenze per allargare il contesto, e oggi abbiamo la possibilità di offrire un’ampia gamma di servizi di qualità anche per ciò che riguarda le barche di diversi ordini di grandezza».

Come può crescere ancora un settore come quello della nautica? «In Italia le associazioni svolgono un ruolo importante in ambito turistico e nell’ambito della nautica, e non solo. Abbiamo grandi individualità e realtà d’eccezione anche a livello mondiale. Non diciamo un segreto se affermiamo che spesso in Italia non facciamo sistema, e rischiamo di perdere occasioni importanti su cui competitor internazionali possono avere più margine di manovra. A Monaco il contesto è diverso, il nostro ufficio qui basato sta registrando buoni risultati». Guardando i numeri, il boom del settore evidente. Ma i claims sono aumentati, e forse si sconta qualcosa in termini di sicurezza?

«Quest’anno certamente si è visto un numero di claims piuttosto elevato, con danni anche apparsi sui giornali particolarmente significativi. Sinistri che sorprendono per le dimensioni del danno e per la gravità dell’impatto sulle persone. Le ragioni sono molteplici: vista l’urgenza della richiesta dell’armamento, alcuni cantieri hanno consegnato barche non completamente terminate, su cui vengono rimandati i lavori di garanzia a un secondo momento. Poi chiaramente all’interno di ciascun danno ci sono considerazioni specifiche, ma anche il volume in crescita della domanda di equipaggi può avere un impatto indiretto sui rischi di incidenti».

Leonardo Parigi